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Cronaca

Penitenziaria poverissima, il Sappe: "In giro su mezzi fuorilegge, con 1 milione di km"

Molteplice la denuncia del sindacato di Polizia Penitenziaria: agenti in servizio ridotti all'osso, senza sicurezza e senza adeguati mezzi di supporto. "Questo nonostante nel carcere di Foggia siano rinchiusi soggetti pericolosi"

La polizia penitenziaria è povera e ai minimi storici. Da tempo, infatti, il SAPPE - Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria denuncia tutta una serie di problematiche che investono il di Foggia. “Purtroppo nonostante le nostre denunce, la situazione rimane pressoché immutata, anzi peggiora, poiché l’organico di personale di Polizia Penitenziaria si riduce sempre di più (a seguito dei pensionamenti ed al mancato turnover)”, spiega il segretario nazionale Federico Pilagatti.

“Il sovraffollamento di detenuti che anche se diminuito, rimane tra i più alti delle carceri nazionali; per non parlare della fatiscenza della struttura che costringe detenuti e operatori penitenziari, a vivere in ambienti insalubri e con poca igiene”. In questo contesto si deve denunciare che con la chiusura dei manicomi criminali ed i ritardi della Regione nella costituzione delle REMS, il carcere di Foggia - come gli altri della regione - è costretto ad “ospitare” sempre di più, detenuti affetti da gravi patologie psichiatriche, senza alcuna assistenza da parte di personale specializzato, per cui anche la vigilanza di questi soggetti ricade sui poliziotti penitenziari, che soprattutto nelle ore serali, sono abbandonati nelle sezioni detentive e costretti a ricoprire più posti di servizio contemporaneamente .

Proprio per questo il SAPPE denuncia che la sicurezza dei lavoratori penitenziari è inesistente, nonostante nel penitenziario di Foggia siano rinchiusi pericolosi appartenenti alle varie diramazioni della criminalità organizzata del territorio, a partire dal Gargano, San Severo, Cerignola. “A tutto ciò dobbiamo anche aggiungere lo stato degli automezzi utilizzati dalla Polizia Penitenziaria per l’accompagnamento dei detenuti fuori dal carcere. Potremmo raccontare tanti piccoli particolari che non potrebbero mai dare contezza della situazione paradossale per cui un corpo di Polizia è costretto ad effettuare una parte dei propri compiti su automezzi fuorilegge, che non dovrebbero nemmeno uscire dal carcere”, continua Pilagatti, “poiché un eventuale controllo ne sancirebbe il sequestro”.

“Proprio per questo lasciamo lo spazio per questa ennesima denuncia, ad alcune foto che testimoniano il degrado e le condizioni in cui sono costretti a lavorare i poliziotti penitenziari di Foggia che potrebbero valutare a presto, il rifiuto di salire su tali mezzi, poiché pericolosi per la loro incolumità, e di quella delle persone trasportate, compresi i detenuti”. Il SAPPE chiede con forza che al più presto, tutti i mezzi non rispondenti alle più elementari normative di sicurezza, vengano sostituiti: “è inaccettabili che i poliziotti che devono fa rispettare le leggi, siano i primi a violarle. Ormai sono tanti gli automezzi della Polizia Penitenziaria in dotazione alle carceri della regione Puglia, con percorrenze anche di un milione di km”.

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