A Foggia c'è chi se ne sbatte del Coronavirus: chi chiacchiera, chi beve birra o fuma marijuana e chi fa 3 km per le sigarette
Ecco i primi 9 soggetti fermati, a Foggia, dalla polizia, per aver violato il 'restate a casa', imperativo principe delle misure dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri emanati per contenere la diffusione del virus
In quattro sorpresi a fare 'comunella' davanti alla chiesa (chiusa), altri due beccati a bere birra su una panchina, un 40enne va a comprare sigarette a tre km da casa e altri due giovani si danno appuntamento in un garage per fumare marijauana.
Sono i primi soggetti fermati a Foggia, dalla polizia, per aver violato il 'restate a casa', regola principe delle misure deI Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri emanati allo scopo di contenere la diffusione del virus Covid-19. Nella giornata di ieri, infatti, gli agenti delle Volanti, nel corso del servizio di prevenzione e controllo del territorio, hanno sorpreso quattro ragazzi intenti a conversare seduti sugli scalini della Chiesa di San Ciro. Chiesto il motivo di quell’aggregazione i quattro hanno riferito che "stavano passando il tempo insieme", noncuranti dei divieti.
Altri due uomini, nelle ore serali, sono stati trovati su una panchina di Piazza Padre Pio a bere birra e a chiacchierare. Verso le 21,30 un’altra pattuglia controllava a bordo di un’autovettura, un uomo di quasi quarant’anni che alla richiesta degli Agenti del motivo per cui era fuori di casa, spiegava che era uscito per comprare le sigarette. Poiché l’uomo abita a quasi 3 chilometri di distanza, la giustificazione non è risultata pertinente anche perché lo stesso avrebbe potuto fruire di un distributore automatico di tabacchi ubicato poco distante dalla sua abitazione.
Infine, subito dopo la mezzanotte, gli agenti sono intervenuti presso un box privato, in zona San Michele, dove i poliziotti hanno identificato due giovani intenti a bere e a fumare marijuana. La sostanza stupefacente è stata sequestrata ed i ragazzi sono stati segnalati in Prefettura. Tutte le persone sopra indicate sono state denunciate per la violazione all’art. 650 C.P., non avendo rispettato il contenuto della vigente normativa a tutela del contenimento dei contagi da COVID-19.