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Cronaca

Ragazzo 'prigioniero' in casa in attesa di un tampone: la Asl Fg non chiama. "Mio figlio non è l'unico"

Lo sfogo di una mamma foggiana, il cui figlio è risultato positivo al test in farmacia: "La farmacista mi ha fatto presente che la Asl mi avrebbe ricontattato per il tampone molecolare, ma da dieci giorni non abbiamo ricevuto alcuna chiamata"

Una vera e propria odissea che dura da quattordici giorni. “E nella stessa condizione ci sono altri conoscenti con cui ho condiviso l’esperienza”. A parlare è una cittadina foggiana, madre di un ragazzo contagiato. Tutto è cominciato alla fine di dicembre, quando il ragazzo ha cominciato a manifestare alcuni sintomi: “Mio figlio aveva la febbre, pertanto il 27 dicembre abbiamo effettuato un tampone in farmacia dal quale è emersa la positività”. 

A quel punto, è scattato il protocollo, con la comunicazione alla Asl da parte della farmacia: “La farmacista mi ha fatto presente che la Asl mi avrebbe ricontattato per il tampone molecolare, ma dopo oltre dieci giorni non abbiamo ricevuto alcuna chiamata”. Nel frattempo, il ragazzo è da ormai due settimane in quarantena, in attesa di novità: “Nessuno ci risponde al telefono, ho provato anche a contattare le forze dell'ordine, senza alcun riscontro”.

I giorni passano e i tentativi di sbloccare la situazione si accumulano: “Mi sono rivolta anche agli hub, ma gli operatori fanno spallucce”. A vuoto, anche i solleciti del medico curante: “Ho fatto fare anche a lui la denuncia all’Asl, mi ha detto che non può fare nient’altro. Sono in tanti a vivere questo disagio. Così c’è il rischio che qualcuno, risultato positivo, decida di uscire dalla quarantena. Non tutti possono permettersi di fare un tampone molecolare in un laboratorio privato al costo di 60 euro”.

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