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Cronaca

Covid hotel pugliesi diventano alloggi per i profughi ucraini

Due i Covid Hotel in provincia di Foggia aperti nel novembre 2020 durante la seconda ondata pandemica: a Lucera e San Giovanni Rotondo, per 80 posti letto. 217 in tutta la Puglia

La Regione Puglia coordinerà con le azioni di accoglienza e ospitalità per le famiglie e i bambini ucraini coinvolti nel drammatico conflitto bellico. In III commissione l'assessora al Welfare Rosa Barone ha sottolineato infatti che pur non avendo competenze specifiche, la Regione fungerà da raccordo fra le prefetture, la protezione civile, i comuni e tutte le organizzazioni umanitarie coinvolte in questa fase di accoglienza. In particolare sarà importante avere una sorta di registro delle location per accogliere i profughi e delle famiglie eventualmente disponibili a collaborare. Potrebbero essere utilizzati i Covid hotel ed il sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco, delegato al Welfare per l’Anci, sta lavorando per un raccordo fra i comuni, una azione di ricognizione che renda efficace qualunque intervento.

Il garante per i minori Ludovico Abbaticchio ha sottolineato che la Puglia è una delle regioni più preparate alla accoglienza dei minori e di concerto con l’assessore Sebastiano Leo si sta lavorando a comprendere come poter fornire ai giovani profughi anche assistenza scolastica. Il presidente del comitato per la Protezione Civile, Maurizio Bruno, ha sottolineato che si sta lavorando di concerto con la Croce rossa e la Caritas per l’organizzazione logistica del trasporto delle persone, confermando che i 'Covid Hotel' saranno trasformati in alloggi per i profughi.

I primi Covid Hotel erano stati aperti nel novembre 2020, in piena seconda ondata. 217 in tutto i posti letto: tre nel Barese per 77 pazienti, uno in provincia di Brindisi per 35 pazienti, uno in Salento per 25 pazienti e due in Capitanata per ottanta pazienti, una struttura alberghiera di Lucera e la foresteria di Casa Sollievo della Sofferenza.

La cabina di regia di Emiliano

Ieri è stata presa la decisione di istituire una cabina di regia interistituzionale composta dai rappresentanti di Regione Puglia, prefetture, questure, forze dell’ordine, province e comuni, che dovrà occuparsi dei molteplici aspetti connessi agli arrivi dei rifugiati in Puglia, come le procedure di registrazione, le attività di screening anticovid con tampone, vaccinazione e distribuzione di mascherine Ffp2 secondo le disposizioni nazionali, l’individuazione delle strutture di accoglienza, con particolare attenzione alla gestione di eventuali casi positivi al covid, e delle figure che possano garantire la traduzione linguistica e la mediazione culturale. Le disposizioni nazionali prevedono anche che Michele Emiliano, in qualità di commissario di Governo per l’emergenza, individui una struttura interna per il coordinamento delle azioni della Regione. I dipartimenti di prevenzione delle Asl pugliesi sono già al lavoro per svolgere l’attività di screening con tamponi e di vaccinazione, come previsto dalle ordinanze nazionali, in favore della popolazione ucraina in arrivo in Puglia.

La circolare del prefetto Esposito

Mentre il prefetto di Foggia, Carmine Esposito, ha indirizzato ai sindaci dei comuni della provincia una circolare con la quale è stato richiesto di comunicare tempestivamente alle autorità sanitarie e di pubblica sicurezza la presenza di profughi ucraini nei rispettivi territori, al fine di consentire lo svolgimento, in piena sicurezza e in conformità ai vigenti protocolli sanitari, delle attività di assistenza e accoglienza. In particolare, il prefetto invita coloro i quali ospitano, a qualunque titolo, cittadini ucraini a effettuare la comunicazione di ospitalità, ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 286 del 1998, entro 48 ore dall'ingresso nel territorio nazionale. La comunicazione deve essere presentata all'autorità locale di pubblica sicurezza del luogo in cui si trova l'immobile. I cittadini ucraini non intenzionati a presentare domanda di protezione internazionale sono tenuti a dichiarare la propria presenza sul territorio nazionale alla Questura di Foggia, fermo restando la possibilità di presentare la domanda di protezione internazionale presso l'ufficio immigrazione della locale Questura. In relazione ai profili di rilievo sanitario, la Prefettura richiama l'obbligo in vigore fino al 31 marzo 2022 per i cittadini provenienti dall'Ucraina, indipendentemente dalla cittadinanza, che accedono al territorio nazionale, di effettuare, entro 48 ore dall'ingresso, tramite tampone, un test molecolare o antigenico per Sars-CoV-2, e di osservare il regime di auto sorveglianza nei 5 giorni successivi al tampone. Inoltre, entro i 5 giorni successivi dall'ingresso, saranno garantite le misure di sanità pubblica, con particolare riferimento alla somministrazione dei vaccini.


 


 

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