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Covid-19, clima e fattori demografici incidono sulla diffusione del virus: l'importante ricerca porta la firma di giovani ricercatori foggiani

Uno studio condotto ragazzi liceali e universitari, con un'età compresa tra i 14 e i 20 anni, nutriti di sani ideali e animati da grande passione ed entusiasmo per la scienza, viene pubblicata dalla rivista Scientific Reports.

E' stato pubblicato sulla rivista Scientific Report lo studio condotto su scala mondiale da Agorà scienze biomediche, l'associazione no profit che opera nell'ambito biomedico, con l'obiettivo di valutare l'effetto di tutti gli elementi climatici sulla diffusione del Sars-Cov-2, insieme ai fattori demografici.

In campo studenti del liceo e universitari fra i 14 e i 20 anni. Il presidente Antonio Tucci fa sapere che dai risultati è emerso che "il clima ha un effetto rilevante sulla diffusione del Covid: in primis l'irraggimento termico, seguito dalla temperatura e poi dall'umidità. Per quanto questi fattori abbiano una influenza rilevante sulla diffusione del virus, i fattori demografici in maniera altrettanto pesante possono incidere e quindi contrastare l'effetto di vantaggio forniti da alcuni fattori climatici" aggiunge.

Uno studio importante "perchè in base a questi dati gli Stati possono decidere di adottare misure più o meno restrittive a seconda dal periodo dell'anno per contenere la diffusione del virus" spiega Nicholas Calà autore della ricerca.

I ragazzi dell’Agorà, tutti della provincia di Foggia hanno effettuato un'analisi completa, su scala mondiale, prendendo in esame “tutte” le variabili climatiche, prelevandole in più regioni di uno stesso Stato.

Hanno, inoltre, preso in considerazione un lungo periodo di osservazione (16 settimane), considerato sia il lag interval che l’interdipendenza delle variabili. Per la loro analisi hanno impiegato la Structural Equation Modeling (SEM), una tecnica di analisi statistica potente e rigorosa, impiegata per testare simultaneamente le relazioni tra le variabili e per indagare le ipotesi causali. Sono arrivati a manipolare e analizzare fino a 2 milioni di dati!

I risultati dello studio sono molto interessanti e, soprattutto, solidi. Dimostrano che i fattori climatici influenzano in modo significativo la diffusione di Sars-CoV-2 (influenzando la trasmissione delle goccioline respiratorie nell'aria). Tra le variabili indagate, l'irraggiamento solare è risultato essere il fattore più influente, seguito dalla temperatura, dall’umidità, dalle precipitazioni e, con un impatto minimo o non significativo, dalla pressione atmosferica e dal vento.

Tuttavia, anche i fattori demografici, insieme ad altri determinanti (severità e osservanza delle misure di contenimento, intensità degli scambi commerciali e dei contatti umani, misure igieniche, ecc.), possono influenzare la trasmissione del virus (attraverso le vie di contatto diretto) e l'influenza di questi può essere tale da superare l'effetto protettivo del clima (come è successo, per esempio, in Brasile, in India e negli Stati Uniti … Paesi in cui, nonostante la buona irradiazione solare e le temperature elevate, hanno avuto un alto tasso di diffusione dell’epidemia).

Hanno partecipato a questo importante  progetto: Alessia Spada, Francesco Antonio Tucci, Aldo Ummarino, Paolo Pio Ciavarella, Nicholas Calà, Vincenzo Troiano, Michele Caputo, Raffaele Ianzano, Silvia Corbo, Marco de Biase, Nicola Fascia, Chiara Forte, Giorgio Gambacorta, Gabriele Maccione, Giuseppina Prencipe, Michele Tomaiuolo.

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