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Cronaca

Rischio "alto" in Puglia, situazione in Italia in peggioramento: "Fase delicata sembra preludere a un aumento dei casi"

Il report del monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità nella settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio 2020

La situazione epidemiologica in Italia è in peggioramento. E' quanto emerge dal monitoraggio dell'istituto Superiore di Sanità che ha analizzato l'andamento dei contagi nella settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio: torna a crescere l'incidenza a 14 giorni e aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali: "Questo si traduce in un aumento generale del rischio" si legge.

Per la quarta settimana consecutiva è in aumento anche l’indice di trasmissione nazionale, sopra 1 per la prima volta dopo ben sei settimane. Tre regioni hanno un Rt puntuale significativamente maggiore - Calabria, Emilia Romagna e Lombardia - altre sei lo superano nel valore medio - Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta - altre 4 hanno un valore uguale - Puglia - o che lo sfiora - Lazio, Piemonte, Veneto. Il Veneto mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale.

"L’epidemia si trova quindi in una fase delicata che sembra preludere ad un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti. Questo avverrebbe in un contesto di elevata incidenza con una pressione assistenziale ancora elevata ed in crescita in molte Regioni/PA".

In Puglia negli ultimi sette giorni si sono verificati nuovi focolai nei luoghi più sensibili - ospedali, case di riposo ed rsa - non c'è un sovraccarico nelle terapie intensive (soglia del 30%) ma c'è un sovraccarico in aree mediche (soglia 40%).

L'rt indice di contagio calcolato al 22 dicembre è pari a 1. La classificazione complessiva del rischio è alta.

Secondo l'istituto superiore di Sanità, per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, molti dei casi notificati in questa settimana, verosimilmente, hanno contratto l’infezione nella seconda metà di dicembre. 

Settimana che è stata caratterizzata da un numero particolarmente basso di tamponi nelle giornate festive e siccome permane anche una diffusa difficoltà nella tempestività dell’invio dei dati, "come conseguenza questo può portare ad una possibile sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza". Nonostante questo si osserva di nuovo un aumento della incidenza nel Paese (166,02 per 100mila abitanti).

Tutte le Regioni/PPAA tranne una (Valle d’Aosta) riportano un’allerta di resilienza. Questo è dovuto principalmente a un aumento nei tassi di positività che potrebbe riflettere il minor numero di test realizzati nel periodo festivo. Nessuna Regione/PA riporta molteplici allerte.

"Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. E' fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile"

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