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Cronaca

Puglia regione a basso rischio: calo imponente dei ricoverati nelle terapie intensive (-51% nell'ultimo mese) e incidenza a 117 casi

Con gli ultimi dati della Cabina di regia, solo la Valle d'Aosta resterà in arancione. In Puglia i ricoveri in terapia intensiva si sono dimezzati nel giro di un mese. Nel periodo 7-13 maggio sono stati rilevati oltre 2mila casi in meno rispetto alla settimana precedente

Italia quasi totalmente in giallo a partire dalla prossima settimana. Il Ministro Speranza ha infatti firmato la nuova ordinanza, che andrà in vigore dal 17 maggio, con la quale ha determinato il ritorno in zona gialla di Sardegna e Sicilia. Resta in zona arancione la sola Valle d’Aosta.

La decisione scaturisce dai dati dell’ultimo monitoraggio e dalle indicazioni della Cabina di Regia dell’Iss-Ministero della Salute. “Si osserva un generale miglioramento dei parametri epidemiologici e una incidenza poco sopra i 100 casi per 100mila abitanti”, ha dichiarato il prof. Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute. Scende nuovamente allo 0.86 l’indice rt, così come il tasso di occupazione sia dell’area medica che dei posti in terapia intensiva, entrambi ben al di sotto della soglia critica.

Come già ricordato, il monitoraggio tiene conto dei dati sui ricoveri aggiornati a martedì, quando in due regioni (Toscana e Lombardia) si evidenziava ancora un sovraccarico in terapia intensiva, un tasso di occupazione oltre la soglia critica in aree mediche nella regione Calabria. Dati che, però, sono cambiati nei giorni successivi. Secondo l'ultimo aggiornamento dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, attualmente la sola Toscana presenta un tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva superiore alla soglia critica (31%), mentre per l’area medica, tutte le regioni presentano livelli di occupazione inferiori al 40%.

Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (19.619 vs 24.397 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (40,3% vs 38,6% la scorsa settimana). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38%,0 vs 38,3%). Infine, il 21,7% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.

Piuttosto incoraggianti sono i numeri della Puglia dove negli ultimi 27 giorni le presenze nei reparti di terapia intensiva sono scese del 51% (286 vs 139), del 41% per le aree mediche. Era dal 3 gennaio scorso che in Puglia non si rilevava un numero così basso di ricoverati in terapia intensiva. Mentre per trovare meno degli attuali 1182 ricoverati negli altri reparti Covid, bisogna addirittura tornare indietro di sei mesi (1131 ricoverate l’11 novembre 2021).

Tornando al monitoraggio, la Puglia è tornata a essere classificata come regione a basso rischio. Attualmente sono quattro le regioni a rischio moderato (Calabria, Lombardia, Toscana e Umbria).

In calo anche l’incidenza, poco sopra i 100 casi per 100mila abitanti. In Puglia, invece, l’incidenza nel periodo 7-13 maggio è scesa a 117 casi in calo del 31,3% rispetto alla settimana precedente. Sono invece 2100 i casi in meno rilevati (4595 vs 6695).

“Vediamo l’impatto delle campagne vaccinali sugli over 80 con una diminuzione dei casi e dei ricoveri in terapia intensiva in questa fascia di età, ma è bene mantenere dei comportamenti individuali ispirati alla prudenza”, osserva ancora Rezza.

L’incidenza, infatti, pur risultando ancora in calo non consente ancora la totale identificazione dei casi e il ripristino del tracciamento dei loro contatti: “La ormai prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”.

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