Coronavirus: positivi e ricoverati in lieve calo, ma preoccupa il dato dei decessi. Nel Foggiano il 30% dei morti registrati in Puglia
In Puglia uno dei più bassi rapporti tra ricoverati e attualmente positivi, ma resta alta l'incidenza ogni 100mila abitanti. In Capitanata quasi 900 morti dall'inizio dell'emergenza
Emergenza Covid: 13.571 nuovi contagiati su quasi 280mila tamponi processati (un tasso di positività del 4,9%), e oltre 25mila guariti. È il dato nazionale riferito alla giornata di ieri. Numeri ormai stabili e inferiori rispetto ai mesi di maggiore recrudescenza dell’epidemia. Ma che evidenziano come il virus continui a circolare e una sua accelerazione è sempre dietro l’angolo.
E se il numero dei pazienti guariti, da ormai diverse settimane, supera quotidianamente quello dei nuovi positivi, resta ancora alto il numero dei decessi. Ben 524 le morti accertate ieri, 25 delle quali in Puglia.
Leggermente più incoraggiante appare il dato dei ricoverati. In Italia, sia per quel che concerne le terapie intensive che l’area non critica, la percentuale è attualmente sotto la soglia di allerta. Il 29% dei posti disponibili in terapia intensiva è occupato, ovvero di un punto percentuale sotto la soglia del 30% fissata dal Ministero della Salute. Come evidenzia l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, la percentuale di posti letto in area non critica, è scesa al 35%.
A livello regionale, malgrado una evidente flessione dei dati percentuali, sono 11 le regioni con la percentuale di pazienti ricoverati in terapia intensiva rispetto ai posti letto a disposizione, superiore al 30%. Critica la situazione nelle due province autonome di Trento e Bolzano, rispettivamente con il 47% e il 39% dei posti letto occupati. A seguire, Marche (38%), Lombardia (35%) e Umbria (35%). In Puglia attualmente è occupato il 32% dei posti letto in terapia intensiva, il 39% di quelli in area non critica.
In Puglia sono 1.498 i pazienti ricoverati, 148 dei quali in terapia intensiva, su un totale di 55.101 attualmente positivi. Il rapporto è del 2,7%, uno dei più bassi in Italia. Il Piemonte è la regione con il rapporto più elevato (il 18,9% dei positivi è ricoverato in ospedale), davanti a Liguria (14,8%), e Pa di Trento (14,2%).
Il tacco dello stivale ha fatto registrare nell’ultimo periodo anche un lieve calo dell’incidenza percentuale dei casi positivi rispetto ai tamponi effettuati. Nel periodo 8-17 gennaio, su 91.569 tamponi sono stati accertati 11.825 casi, il 12,91%, in calo rispetto al 13,86% del periodo 29 dicembre-7 gennaio. Tuttavia, l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti, resta tra le più alte in Italia (1.375, seconda solo alla provincia autonoma di Bolzano). Il picco è stato raggiunto tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre.
A livello provinciale, la Capitanata continua ad avere la più alta incidenza cumulata per 10mila abitanti, 383.3, davanti alle province di Bari e Bat (342.6 e 324.8). Ultima resta la provincia di Lecce, dove si registra anche il numero più elevato di comuni Covid-free. Tuttavia, continuano a preoccupare i decessi: 2.917 quelli fin qui accertati in Puglia dall’inizio dell’emergenza, circa 900 dei quali nella sola provincia di Foggia, oltre il 30% del totale. Numeri ancora troppo alti, nonostante nell’ultimo mese si sia evidenziato un abbassamento sia dei nuovi contagi che delle vittime. Nel periodo 9 dicembre – 7 gennaio, nel Foggiano si sono registrati 6.304 casi e 221 morti. Il mese precedente le vittime furono 316 e i nuovi positivi 8.726. La strada che conduce alla fine dell'emergenza è ancora lunga.