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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Incidenza e indice rt calano in Italia, ma nella Puglia a 'rischio alto' no: terapie intensive sopra la soglia critica in 14 regioni

Nella settimana 22-28 marzo i casi per 100mila abitanti sono scesi a 232.7, in Puglia invece è a 307. Il tasso nazionale di occupazione della terapia intensiva è salito al 41%, in Puglia è al 45%

Coronavirus, in Italia si registra una nuova diminuzione dell'incidenza per 100mila abitanti. Lo rivela la Cabina di Regia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nell'ultimo monitoraggio diramato oggi. L'incidenza nella settimana 22-28 marzo è scesa a 232.7 casi per 100mila abitanti, contro i 240.3 rilevati nella settimana precedente. Tuttavia, fa presente l'Iss, "l'incidenza resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100mila) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti". In calo è anche l'indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici, sceso allo 0.98. 

Tuttavia, secondo quanto emerge nella bozza del monitoraggio Iss Ministero della Salute relativo alla settimana 22-28 marzo, "complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei regioni che hanno un livello di rischio alto: Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto".

Nel report si sottolinea come "i dati di incidenza e trasmissibilità, seppure in lieve decremento, uniti al forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione".

La raccomandazione arriva "anche alla luce della ormai ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità".

Secondo l'Iss "è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile".

Ma se a livello nazionale la curva dell'incidenza appare in leggera, ma costante, flessione, lo stesso non si può dire della Puglia.

Nella settimana 22-28 marzo i casi rilevati nelle sei province pugliesi sono stati 12137, con una incidenza per 100mila abitanti di 307 casi, in costante aumento rispetto alle precedenti tre settimane. Il dato peggiora ulteriormente se si analizza l'incidenza nel periodo 25 marzo-1 aprile, durante il quale la Puglia ha fatto registrare una incidenza di quasi 369 casi su 100mila abitanti. 

Spostando il focus sulla settimana ancora in corso, nei primi quattro giorni i casi ogni 100mila abitanti sono 167,5. Bari e Taranto restano le province con i numeri più elevati (rispettivamente 203 e 193,9 casi), segue la provincia di Foggia con 169 positivi. 

In contraltare con l'incidenza e l'indice rt, il monitoraggio Iss evidenzia un preoccupante aumento del tasso di occupazione in terapia intensiva: "Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.546 (23/03/2021) a 3.716 (30/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 (23/03/2021) a 29.231 (30/03/2021)". 

Sale a 14 il numero di regioni/province autonome che presentano un tasso di occupazione in terapia intensiva e/ aree mediche superiore alle soglie critiche del 30% e 40%. La situazione peggiore si registra in Lombardia, Piemonte e Marche, dove i posti letto occupati in terapia intensiva vanno dal 57% delle Marche al 61% della Lombardia. In Puglia il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 45%, quello dell'area non critica è vicino al 50%.

Ricoverati in terapia intensiva e area non critica rispetto ai posti letto disponibili-6

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