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Cronaca

Contagi e ricoveri in aumento anche in Puglia: è però tra le regioni con meno pazienti Covid ospedalizzati

La situazione in Puglia, a oggi, è meno preoccupante, seppur il numero dei casi e dei ricoverati sia in aumento. Dopo il bollettino diramato oggi, l'incidenza è salita a 41,9 casi per 100mila abitanti. Per quel che concerne i ricoverati, la Puglia resta tra le regioni con le percentuali più basse (tasso di occupazione del 3,5% in area medica e del 3% in terapia intensiva, dato aggiornato a ieri)

L'aumento dei casi in Puglia come nel resto dell'Italia prosegue. Un innalzamento confermato dall'ultimo monitoraggio nel quale l'incidenza nazionale è passata dai 58 casi per 100mila abitanti del periodo 23-29 luglio, ai 68 dell'ultimo monitoraggio. 

Diverse le regioni ad aver abbondantemente sforato la quota dei 50 casi - uno dei requisiti che garantiscono la zona bianca - e, in alcuni casi (come per Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto) i numeri sarebbero quasi da zona gialla. Com'è noto, però, l'ultimo Decreto Draghi ha conferito maggior peso ai tassi di ospedalizzazione, per cui anche una incidenza abbondamente sopra i 50 casi non determina necessariamente il passaggio in zona gialla se i posti letto in area medico e/o in terapia intensiva risultano sotto la soglia del 15% e del 10%. Allo stato attuale, le uniche due regioni che fanno registrare numeri meritevoli di attenzione, sono Sardegna e Sicilia. Preoccupa, in particolare, proprio la prima, che nella giornata di ieri ha fatto registrare l'11% di posti letto occupati in terapia intensiva e il 7% per l'area medica. Dati che, se dovessero peggiorare, potrebbero determinare anche un ritorno in zona gialla entro la fine di agosto. Discorso più o meno analogo per l'altra isola, dove il tasso di occupazione in area medica è vicina alla soglia limite del 15% (13%), mentre per la terapia intensiva restano occupati il 7% dei posti letto. 

La situazione in Puglia, a oggi, è meno preoccupante, seppur il numero dei casi e dei ricoverati sia in aumento. Dopo il bollettino diramato oggi, l'incidenza è salita a 41,9 casi per 100mila abitanti. Per quel che concerne i ricoverati, la Puglia resta tra le regioni con le percentuali più basse (tasso di occupazione del 3,5% in area medica e del 3% in terapia intensiva, dato aggiornato a ieri). Dati più o meno analoghi a quelli registrati alla fine di luglio. 

In ambito provinciale, le province di Bat e Lecce continuano a far registrare la più alta incidenza (78,4 e 54). Nel Tarantino, il minor numero di nuovi contagi per 100mila abitanti (25), di poco inferiore a quelli registrati nella provincia di Bari (29,3). In posizione intermedia, la Capitanata dove negli ultimi sette giorni sono stati rilevati 202 casi per una incidenza di 33,6 casi ogni 100mila abitanti. 

Difficile fare previsioni sulle prossime settimane. Quel che appare certo, leggendo i dati, è che un aumento della copertura vaccinale può continuare a scongiurare l'aumento dei ricoverati, attualmente ancora sotto controllo, a dispetto del numero dei nuovi contagi.

La conferma arriva dallo stesso Istituto Superiore di Sanità nell'ultimo report: "La circolazione della variante delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in Paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale". 

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