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Cronaca

Coronavirus, l'avanzata dei contagi preoccupa la Puglia: "Si deve uscire solo per lavorare, istruirsi o altre gravi necessità"

Il presidente Michele Emiliano a 'Titolo Quinto': "Non ci sono elementi - coprifuoco e altre misure - che sono in grado di fermare il picco. Bisogna prendere delle decisioni difficili ma evidenti a tutti"

"Servono misure severe ovunque in Italia prima che i nostri ospedali siano sopraffatti. I numeri dei contagiati sono troppo alti e serve diminuirli rallentando la circolazione delle persone. Si deve uscire di casa solo per lavorare, istruirsi o per altre gravi necessità".

Così il presidente Michele Emiliano, ieri sera, al programma Rai 'Titolo Quinto'. La preoccupazione del presidente della Regione Puglia è evidente: "La nostra vita sociale e familiare deve essere prudentissima", spiega.  "Si può accettare qualche rischio in più solo per garantire la sopravvivenza economica a tutti".

"A questa seconda ondata moltissimi non credevano. Ci hanno fatto fare persino le elezioni: noi presidenti chiedevamo di farle a luglio, ma il Comitato Tecnico Scientifico, che appoggia il governo nelle sue scelte, ci ha spostato a settembre. Questo ha determinato che, ad esempio, nella mia regione si siano infettati persino i candidati presidenti. E questo è un fatto molto grave: abbiamo probabilmente sparso dovunque un innesco e, in maniera sconsiderata, senza considerare le deleghe per gli ospedali Covid". 

"Siamo preoccupati non perchè questo virus uccida tutti qulli che contagia, ma perchè non abbiamo posti letto sufficienti in medicina, pneumologia e terapia intensiva per gestire queste ondate che, è bene dirlo, sono il doppio di marzo e aprile. Io sono sicuro che il trend andrà avanti così: a marzo avevamo un lockdown, un 'nemico' che fronteggiava il picco (che in Puglia non ha superato contemporaneamente i 3000 contagiati), ma oggi questo muro non c'è. Non abbiamo impressione che ci siano elementi nella società - coprifuoco e altre misure - che siano in grado di fermare questo picco. E se non ci sono posti letto in ospedale, bisogna prendere delle decisioni difficili ma evidenti a tutti".

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