Ecco la Consulta Provinciale per la Legalità
Nasce a tutela delle istituzioni democratiche; è strumento di prevenzione e contrasto a comportamenti improntati all'illegalità e promuove la cultura della legalità e della cittadinanza attiva.
Si è tenuta, nella Sala della Ruota di Palazzo Dogana, la conferenza stampa di presentazione della Consulta Provinciale per la Legalità, alla presenza del presidente Francesco Miglio, della vicepresidente nazionale dell’associazione Libera, Daniela Marcone; del presidente di Capitanata Futura, Tiziana Zappatore, del segretario regionale di CittadinanzAttiva, Matteo Valentino e per il comitato Insieme per la Legalità, Francesca Marino. Ha moderato i lavori Carmine Pecorella.
La Consulta Provinciale per la Legalità - istituita dalla Provincia di Foggia con deliberazione del Presidente Miglio 224 del 17 novembre 2016 - è un organismo di partecipazione dei cittadini all’amministrazione locale, promosso e coordinato dalla Provincia di Foggia, che nasce a tutela delle istituzioni democratiche; è strumento di prevenzione e contrasto a comportamenti improntati all’illegalità e promuove la cultura della legalità e della cittadinanza attiva.
Ha funzioni di studio, di proposta e di stimolo delle iniziative di comptetenza dei vari livelli istituzionali presenti sul territorio. Ha il compito di perseguire la diffusione della cultura della legalità nel territorio provinciale con azioni di educazione alla legalità e di promozione della cittadinanza attiva, anche attraverso l’utilizzo di linguaggi e metodologie innovative e con il coinvolgimento degli istituti scolastici e dell’università; la ricognizione dei soggetti e degli organismi attivi sul territorio di Capitanata, allo scopo di avviare percorsi, collaborazioni e intese, per migliorare la qualità del vivere civile e realizzare la giustizia sociale; la collaborazione con gli enti locali nella programmazione e nell’elaborazione di iniziative nel settore della sicurezza e della tutela del cittadino, con particolare riguardo al tema del riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e alle azioni di contrasto delle attività criminose e infine il monitoraggio dei fenomeni criminosi presenti nel territorio e la promozione di studi e ricerche in materia di sicurezza e tutela del cittadino.
