LA DIRETTA | "Libertà e legalità sono imperativi categorici: fino all’ultima stilla di sudore sarà a vantaggio dei cittadini”
Prima conferenza stampa del nuovo prefetto di Foggia. Presentandosi alla città, Carmine Esposito stringe con essa un patto: “Metterò tutta la mia esperienza a servizio del territorio"
“La legalità non è solo una esigenza istituzionale, ma un sentimento che ci dice che, attraverso di essa, noi possiamo conquistare posizioni per accedere alla libertà”.
Nella sua prima conferenza, il neo prefetto di Foggia Carmine Esposito non si ‘presenta’ solo alla Capitanata. Stringe un patto con essa e prende un impegno: “Non ci può essere libertà senza legalità, e viceversa: solo questo ci può consentire di vivere e andare a testa alta come cittadini. Questi concetti sono diventati per me un imperativo categorico: non potrei vivere senza sapere di aver speso fino all’ultima stilla di sudore se non a vantaggio dei cittadini”.
Parole ispirate, che sono un toccasana in un frangente così difficile per Foggia e per l’intero territorio, piegato da fenomeni criminali invasivi, mafie infestanti e feroci, crisi politica ed economica, quest’ultima acuita ancor di più dall’emergenza sanitaria.
“Mi accingo a subentrare ad un prefetto valorosissimo come Raffaele Grassi. Non c’è dubbio che il mio impegno sarà sulla linea della continuità con quanto è stato già fatto”, spiega in premessa, come a voler fugare ogni dubbio. Ex questore di Roma e con una lunga esperienza in zone delicate e difficili del nostro paese, assicura: “Metterò tutta la mia esperienza a servizio del territorio. E’ sicuramente questo l'aspetto che ha orientato il Ministero dell’Interno nel designare per me questa destinazione”.
Esposito ha accolto il nuovo incarico (è la sua prima esperienza da prefetto) con “tante emozioni. Prima fra tutte la preoccupazione di essere all’altezza del compito, che significa non venir meno alle aspettative dei cittadini”. Al centro del suo operato - assicura - ci saranno gli individui, soprattutto quelli in condizione di fragilità: “Bisogna ispirare la propria azione avendo come obiettivo quello di risolvere le difficoltà degli altri. Ci sono problematiche e difficoltà che assillano la città e a, peggiorare le cose, c’è la sfiducia dei cittadini”.
Da dove ripartire, quindi? “Purtroppo non c’è un codice disciplinato”, spiega. Ma il punto di partenza può essere l’impegno dello Stato sul territorio. “Bisogna essere ancora più incisivi ed efficaci: è stato bandito un concorso per 1600 agenti di polizia, molti dei quali saranno destinati in questo territorio”, anticipa. Bisogna, inoltre, proseguire nella strategia antimafia già perseguita dalla prefettura “con un numero importante di interdittive antimafie”; nell’azione della magistratura “impegnata a colpire le mafie che si articolano sul territorio”. La strada è lunga, ma l’impegno è tracciato.
Aggiornato alle 19.50