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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Nicandro Garganico

Con metodi mafiosi chiedevano tangenti a un’impresa dei rifiuti: condannati

Il caso riguarda l’impresa che gestiva i rifiuti a San Nicandro Garganico. Condannati Gennaro Giovanditto e Michele Scanzano nell’ambito dell’operazione Remake 2

E’ di pochi giorni fa, inoltre, un’altra importante decisione - insieme a quella de 'I tre moschettieri' - che riconosce l’aggravante di mafia nell’area garganica: si tratta della sentenza emessa dal Tribunale di Foggia, nell’ambito del processo ‘Remake 2’, a carico di Gennaro Giovanditto e Michele Scanzano, condannati rispettivamente alla pena di anni 8 e mesi 6 di reclusione (alla multa di 8500 euro) e alla pena di anni 8 di reclusione (alla multa di 8mila euro)

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Tutto sull’operazione Remake 2

I due sono stati riconosciuti colpevoli dei reati di tentata estorsione per avere, in concorso tra loro, costretto mediante minaccia un’impresa che aveva stipulato un contratto quinquennale con il Comune di San Nicandro Garganico per la gestione dei rifiuti solidi urbani, a consegnare in loro favore una somma di denaro a titolo di tangente, senza riuscire nell’intento per il fermo rifiuto opposto dalla vittima, nonché di avere indebitamente utilizzato carte di credito falsificate per effettuare presso numerosi esercizi commerciali una serie acquisti di beni e servizi di rilevante importo economico.

Inoltre gli stessi sono ritenuti colpevoli del reato di estorsione per aver costretto, mediante minaccia, un imprenditore a consegnare loro la somma di 6mila euro, mediante quattro versamenti rateali di 1.500 euro.

Anche in questo caso, per entrambi i reati estorsivi è stata riconosciuta dai giudici di primo grado l’aggravante di aver adoperato metodi mafiosi, contestata dalla DDA di Bari con riferimento ai tempi, alle modalità e al contesto nel quale si realizzava la condotta illecita oltre che in considerazione delle qualità personali di Giovanditto, già condannato con sentenza definitiva alla pena dell’ergastolo per mafia, omicidio e altro, in qualità di appartenente al clan Libergolis

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