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Cronaca

Condannata la 'Mafia foggiana' del rito abbreviato: 18 anni a Tizzano, 14 ai boss Sinesi e Lanza e 11 a Rocco Moretti

Gli imputati condannati dovranno risarcire le parti civili tra cui la Regione Puglia, Confindustria di Foggia e della Puglia, il Comune di Foggia, la Fondazione Antiracket Puglia e l'associazione Panunzio. Le vittime taglieggiate vi avevano rinunciato

ll processo di 'Decima Azione' alla mafia foggiana dei 25 imputati che hanno scelto il rito abbreviato (modalità che comporta lo sconto di un terzo della pena), si è concluso questa mattina con le condanne da parte del gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana di 25 soggetti, tra cui anche boss e affiliati alla batterie della Società, tutti accusati, a vario titolo, di reati che vanno da quello di associazione mafiosa alle estorsioni e rapine aggravate, dal tentato omicidio alla detenzione illegali di armi.

In 29, nella notte del 30 novembre 2018, furono arrestati nel giro di otto minuti, grazie alla sinergia e al lavoro della 'Squadra Stato' nel blitz denominato Decima Azione (i nomi).

La piovra che consuma Foggia

La pena più alta, 18 anni, è stata inflitta a Francesco Tizzano. Sedici anni di carcere a Giuseppe Francavilla e Massimo Perdonò. Quattordici ai boss Roberto Sinesi e Vito Bruno Lanza, tredici e otto mesi per Alessandro Aprile, otto mesi in meno per Francesco Pesante. E ancora, per Ciro Francavilla e per Rocco Moretti undici anni e quattro mesi. 

Altri quattro imputati - Giuseppe Spiritoso e suo figlio Lorenzo, Giuseppe Albanese e Fabio Tizzano - accusati a vario titolo di mafia, estorsioni e tentato omicidio, hanno scelto il rito ordinario. 

Gli imputati condannati dovranno risarcire le parti civili tra cui la Regione Puglia, Confindustria di Foggia e della Puglia, il Comune di Foggia, la Fondazione Antiracket Puglia e l'associazione Panunzio. 

"O paghi o ti ammocchiamo"

Il commento del presidente Michele Emiliano

"Uno dei due rami del processo alla mafia foggiana, quello nelle forme del rito abbreviato, si è concluso oggi con la condanna degli imputati che dovranno anche risarcire la Regione Puglia costituita parte civile per essere vicina e solidale nei confronti di tutta la comunità foggiana. È stata infatti accolta la tesi della Regione secondo cui la condotta estorsiva ha danneggiato l'intera comunità territoriale.

Foggia combatte e non si arrende, la comunità foggiana è oggi rappresentativa di tutta la Puglia che non cederà mai alla mafia, alla sopraffazione, alla violenza, alla illegalità.

La Regione Puglia è al fianco dei cittadini, dei Magistrati, delle Forze Dell’ordine della provincia di Foggia senza se e senza ma. Oggi ogni pugliese si sente foggiano in questo giorno della Giustizia e non della vendetta” sono le parole del presidente Michele Emiliano.

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