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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Manfredonia

Tentò di uccidere Caterino, il basista della strage di San Marco: confermata la condanna a 12 anni per Perdonò

L'agguato fallito, secondo l'accusa, era finalizzato a vendicare la morte del Mario Luciano Romito, ucciso insieme al cognato Matteo De Palma e ai fratelli Luigi e Aurelio Luciani nella mattanza dell'agosto 2017

Confermata la condanna a 12 anni di reclusione per Massimo Perdonò, 45enne foggiano ritenuto dagli inquirenti esponente di spicco della batteria criminale Moretti-Pellegrino-Lanza, alleata al clan Romito di Manfredonia. Lo ha stabilito negli scorsi giorni la Corte di Appello di Bari: l’uomo è accusato di essere l'autore del tentato omicidio di Giovanni Caterino, ritenuto basista della strage di San Marco in Lamis e condannato in primo grado all'ergastolo.

Il tentato omicidio avvenne a Manfredonia, il 18 febbraio del 2018 e, secondo l'accusa, era finalizzato a vendicare la morte di Mario Luciano Romito, ucciso insieme al cognato Matteo De Palma e ai fratelli Luigi e Aurelio Luciani nella mattanza dell'agosto 2017.

Come riporta Ansa, quella mattina tre killer armati di pistola e fucile a bordo di un auto attesero che Caterino uscisse di casa e poi speronarono l'auto. Nell'impatto la macchina del commando rimase danneggiata e i sicari rinunciarono all'agguato. Fuggirono rapinando il veicolo a un passante. Ad inchiodare Perdonò alle sue responsabilità ci sono numerose intercettazioni e le dichiarazioni successivamente rese da due collaboratori di collaboratori di giustizia, ovvero il foggiano Carlo Verderosa e il garganico Pietro Danilo Della Malva.

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