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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carapelle

Tentata strage, voleva uccidere i vicini facendo saltare in aria il condominio con sei bombole del gas: condannato

Il suo progetto non andò a buon fine solo grazie al tempestivo intervento di vigili del fuoco e carabinieri. All’uomo, giudicato con rito abbreviato, è stato riconosciuto un parziale vizio di mente, circostanza che ha influito sulla definizione della condanna

Dal (presunto) tentato suicidio alla tentata strage. Il Tribunale di Foggia ha condannato a 10 anni e 4 mesi, il 70enne Vincenzo Morea, pensionato di Carapelle arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentata strage e atti persecutori nei confronti dei vicini di casa e degli altri condomini.

L’uomo è accusato di aver provato a far saltare in aria l’intero condominio, utilizzando delle bombole di gas. Il suo progetto non è andato a buon fine solo grazie al tempestivo e provvidenziale intervento di vigili del fuoco e carabinieri. Inizialmente si pensò ad un tentato suicidio, gli accertamenti dei carabinieri hanno permesso di scoprire le reali intenzioni dell’anziano.

Carapelle, aspirante suicida arrestato per atti persecutori e strage

All’uomo, giudicato per i fatti con rito abbreviato, è stato riconosciuto un parziale vizio di mente, circostanza che ha influito sulla definizione della condanna. Il fatto, lo ricordiamo, risale alla notte dello scorso 23 febbraio aveva tentato di far esplodere il proprio appartamento al fine di uccidere sé stesso e tutti i condomini, con i quali aveva continui dissidi. 

Inizialmente ritenuto incapace di intendere e di volere, il soggetto aveva accettato di essere ricoverato presso il reparto di Psichiatria degli Ospedali Riuniti. Tuttavia, i carabinieri - insospettiti dallo sproposito che per il tentativo di togliersi la vita l'uomo avesse impiegato addirittura sei bombole di gpl - hanno voluto andare fino in fondo, scoprendo che l’atto era stato premeditato, al culmine di una serie di atti persecutori posti in essere ai danni dei coinquilini, che per più di un mese erano stati vittime delle sue violenze verbali e minacce di morte

L'imputato, già nel 1983 era stato condannato a 9 anni di carcere per un omicidio commesso al culmine di una lite con altri coinquilini dello stabile di edilizia popolare dove risiedeva.

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