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Cronaca

Il Comune di Foggia si costituisce parte civile nel processo contro Landella e altri 17 imputati

Conferito il mandato di rappresentanza e difesa dell'ente. L'udienza preliminare è fissata al 7 luglio

Il Comune di Foggia si costituisce parte civile nel procedimento penale a carico dell’ex sindaco Franco Landella e di altri 17 imputati nell’ambito dell’inchiesta su episodi di presunta corruzione, concussione e peculato che ha travolto Palazzo di Città più di un anno fa. Lo ha deciso la commissione straordinaria.

L’ente è stato individuato quale parte offesa per i reati contestati sia nella richiesta di rinvio a giudizio emessa il 3 maggio dai sostituti procuratori della Repubblica Roberta Bray ed Enrico Infante, sia nel decreto del 10 maggio con cui il gup Marialuisa Bencivenga ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 7 luglio.

La componente della commissione straordinaria per la gestione del Comune di Foggia, Marilisa Magno, lo scorso 23 giugno, ha conferito procura speciale all’avvocato Antonio Matarrese del Foro di Bari per presentare la dichiarazione di costituzione di parte civile per l’integrale risarcimento dei danni subiti nei confronti degli imputati Franco Landella; Daniela Di Donna, sua moglie e dipendente comunale; Paolo Tonti, imprenditore; Dario Iacovangelo, Antonio Capotosto, Consalvo Di Pasqua, Lucio Ventura e Pasquale Rignanese, tutti ex consiglieri comunali; Leonardo Iaccarino, ex presidente del Consiglio comunale; Giuseppe Melfi, ex dipendente comunale addetto alla conduzione dell’azienda agricola Masseria Giardino; Francesco Landini, imprenditore di Bovino; Giada Pirazzini; Donatella Iaccarino; Marianna Tucci; Michele De Carlo; Giuseppe Casparrini; Potito Giuseppe Rosario Casparrini; Davide Alessandro Saurino.

Nella determina relativa al conferimento dell’incarico legale esterno si specifica che è “interesse prioritario” dell’amministrazione poter intervenire quale ente danneggiato nel procedimento costituendosi parte civile, “trattandosi di procedimento penale riconducibile a fattispecie di reati (artt. 314 c.p e segg.) che provocano notevoli incertezze nonché forte apprensione sociale”, vale a dire il peculato e i delitti contro la pubblica amministrazione.

Ironia della sorte, il 30 aprile del 2021, quando erano stati arrestati l’ex presidente del Consiglio comunale Iaccarino e il consigliere comunale Antonio Capotosto, l’allora sindaco Franco Landella affermò che il Comune si sarebbe costituito “come parte lesa”, e il 3 maggio la Giunta comunale deliberò di intervenire immediatamente nel procedimento penale a carico dei due consiglieri nella forma della partecipazione quale "persona offesa dai reati contestati", senza attendere la dichiarazione di costituzione di parte civile, monitorando costantemente “lo sviluppo delle indagini medesime sulle vicende contestate, attraverso l’esercizio dei diritti di accesso agli atti riconosciuti alla persona offesa-ente”. Di lì a poco, la bufera giudiziaria avrebbe travolto anche il primo cittadino, finito ai domiciliari il 21 maggio, revocati dieci giorni dopo.

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