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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Decima bis, sul maxi processo alla mafia foggiana il Comune ci ripensa: si costituisce parte civile e si affida a un legale esterno

La decisione è stata formalizzata lo scorso 24 settembre, quando i commissari straordinari hanno conferito l’incarico legale esterno all'avvocato Ciro Massimo Piacquaddio

Il Comune di Foggia si costituirà parte civile nel processo alla mafia foggiana, scaturito dall’operazione ‘Decima Bis’, che vede 43 soggetti coinvolti (il 44esimo è deceduto alcuni mesi fa), accusati di aver “con più azioni esecutive e reiterate minacce”, tentato di “estorcere denaro ad imprenditori locali”.

Ben 26 gli imprenditori e commercianti vittime di estorsioni e taglieggiamenti. La decisione è stata formalizzata lo scorso 24 settembre, quando i commissari straordinari hanno conferito l’incarico legale esterno all'avvocato Ciro Massimo Piacquaddio. 

Il Comune di Foggia, pertanto, si aggiungerà agli altri otto soggetti (Regione Puglia, le associazioni antimafia 'Libera' e 'Giovanni Panunzio', l'associazione antiracket 'Fai' di Tano Grasso, la Fondazione antiusura 'Buon Samaritano', Camera di Commercio, Confindustria Puglia e Confindustria Foggia), che hanno chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento.

L'ammissione delle stesse, così come la decisione sul rinvio a giudizio, verrà sciolta nella prossima udienza, già fissata ad ottobre. L’assenza del Comune di Foggia, lo scorso 16 settembre, nell'aula bunker del Tribunale di Bitonto, era stata già stigmatizzata dalle associazioni antimafia del territorio, in particolare dalla vicepresidente nazionale di ‘Libera’, Daniela Marcone. 

“Il Comune di Foggia non è stato individuato quale parte offesa in ordine ai reati contestati sia nel decreto di richiesta di rinvio a giudizio sia in sede di fissazione di udienza preliminare. Tuttavia, è interesse prioritario di questa Amministrazione poter intervenire nel procedimento denominato ‘Decima Bis’, trattandosi di procedimento penale riconducibile a quelli per reati di mafia, estorsione e racket, che destano un particolare allarme sociale”, si legge nella determina dirigenziale.

“La costituzione di parte civile, al di là della mancata individuazione del comune quale parte offesa e della mancata notifica del decreto di fissazione dell’udienza, risulta ancor più cogente stante il recente scioglimento del comune di Foggia”.

Il ricorso ad un legale esterno, invece, “si è reso necessario in quanto il Servizio Avvocatura risulta già gravato da rilevante mole del contenzioso pendente e di nuova incardinazione, a fronte della presenza in organico di soli due avvocati iscritti all’Albo Speciale, di cui solo uno abilitato all’esercizio dinanzi alle Magistrature Superiori”.

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