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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cala il sipario sulla Cultura, chiudono anche i Musei: 31 lavoratori a casa

Dal 1 aprile due musei provinciali e un osservatorio del Turismo chiudono. 31 dipendenti della Diomede Srl - in house della Provincia - a casa dopo venti anni di servizio

Musei provinciali e Osservatorio del Turismo a rischio chiusura: dal 1 aprile 2015 - Il Museo di Storia Naturale (istituito nel 1995), il Museo Interattivo delle Scienze e il Museo del territorio (entrambi istituiti nel 1998), insieme ai servizi (collezioni, reperti, percorsi didattici con visite guidate e laboratori) saranno cancellati dal panorama culturale pugliese.

La chiusura dei tre importanti contenitori culturali metterà alla porta 31 dipendenti a tempo indeterminato e part-time, dopo venti anni di servizio. I lavoratori della Società Diomede Srl (in house della Provincia), attualmente in stato di agitazione permanente proclamato dalla CGIL Filcams, sono in attesa di essere convocati dal Prefetto. Come i duemila studenti delle scuole foggiane che hanno prenotato le visite e le attività didattiche fino a maggio.

A rischio chiusura anche l’Osservatorio Turistico Provinciale e l’Infopoint, che hanno sempre rappresentato un valido strumento di promozione del territorio attraverso il continuo aggiornamento del sito www.dauniadafavola.it, e la pubblicazione settimanale di informazione culturale e ricreativa in forma cartacea (Una settimana di appuntamenti) e digitale sul sito della Biblioteca provinciale.

Qual è, se esiste, la visione e la programmazione delle attività e dei contenitori culturali degli amministratori provinciali e regionali? E quale il futuro per la Cultura e per chi vi lavora, nel nostro territorio? La convenzione tra Provincia e società in house Diomede S.r.l. (di proprietà provinciale al 100%) per la gestione dei servizi Museali e Turistici, è quasi scaduta e non si registra ancora da parte dell’Amministrazione la formalizzazione della volontà di continuare ad erogare i servizi ai cittadini. Tutto ciò mentre le prenotazioni delle attività didattiche nei musei da parte delle scuole di tutta la provincia, come ogni anno, registrano quasi il tutto esaurito nei prossimi mesi con 2.000 studenti prenotati in gran parte di scuole della Capitanata ma anche di altre province.

LA LEGGE DEL RIO. L’imminente entrata in vigore della Legge 56/2014 (cosiddetta “Legge Delrio”) comporta notevoli cambiamenti per le 107 Province italiane che, dal 1° gennaio 2015, vengono in parte riformate, in parte trasformate in Città metropolitane. Alcuni effetti di questa riforma, tuttavia, rischiano di mettere in serio pericolo l’esistenza di tutte le strutture e i servizi culturali fino ad ora di competenza provinciale ovvero centinaia di prestigiosi musei, biblioteche e archivi presenti sul territorio nazionale. Secondo la nuova legge, infatti, la Cultura NON RIENTRA tra le competenze delle nuove Province (art.1, comma 85) e la sua gestione viene rimandata a norme e atti legislativi che, fino a ora, non sono ancora stati definiti dalle Regioni, chiamate dal Governo a prendersene carico. In tutta Italia sono pochissime le Amministrazioni che in questo momento hanno legiferato in tal senso o, almeno, hanno avviato un proprio percorso per arrivare a farlo. Nella maggior parte dei casi questo sta avvenendo senza coinvolgere i diretti interessati (le strutture culturali e i loro operatori) e soprattutto nell’indecisione degli stessi enti coinvolti, sia quelli ai quali si chiede di “trasferire” le competenze, sia quelli che sono chiamati a “riceverle”. (tale stato di fatto è confermato dalle agenzie di ieri sul resoconto della riunione dell’Osservatorio regionale del 10/02/2015 presieduta da Vendola). A pochi giorni dall’inizio dell’anno, centinaia di prestigiosi istituti culturali e tutti i loro utenti non sanno ancora “come” riprendere le loro attività. L’incertezza diffusa, le notizie varie e contraddittorie, l’assenza di chiarezza a tutti i livelli, rischia di trasformare un cambiamento così importante in un fallimento annunciato o addirittura nella soppressione/interruzione dei servizi in tutta Italia. Un pericolo enorme per il nostro patrimonio culturale, un disastro senza se e senza ma.

A CHI COMPETE LA CULTURA? A chi toccherà finanziare, amministrare, salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale delle amministrazioni provinciali, continuare l’attività di enti, fondazioni e direzioni che lo hanno gestito in questi anni, custodire gli edifici che li ospitano (spesso essi stessi di enorme valore) e soprattutto tutelarne l’apertura, la qualità dell’offerta e tutti i servizi al pubblico? “A chi compete la cultura?” è una campagna di mobilitazione dal basso ideata da professionisti del settore cultura che non si oppone al cambiamento e al cambio delle competenze, ormai legge dello Stato, ma sta lavorando per una seria pianificazione e programmazione nelle attività culturali e i servizi di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e perché gli investimenti del settore non siano depotenziati, dequalificati o sacrificati a danno dei nostri territori e dei servizi al pubblico. “A chi compete la cultura?” è l’appello lanciato a partire dai lavoratori delle istituzioni della Campania per il quale è anche in atto una raccolta di firme indirizzata al Governo, iniziative alle quali noi ci associamo.

Atteso che il Consiglio provinciale - con deliberazione n°46 del 30/07/2012 - aveva già indicato l’internalizzazione dei servizi gestiti dalla società in house “Diomede Srl” come una strada per la salvaguardia dei servizi e dei posti di lavoro, scattano le richieste da parte dei 25 dipendenti dei musei provinciali (23 a tempo indeterminato e due determinato part-time) e delle otto unità di personale part-time a tempo indeterminato dell’infopoint.

LE RICHIESTE. Non interrompere i servizi culturali ai cittadini. Salvaguardare le professionalità e le competenze all’interno dei Musei Provinciali e dei Servizi turistici (Osservatorio Turistico e Infopoint). Decidere il trasferimento della competenza “Cultura” caso per caso. Tenere conto del territorio di riferimento e del legame dell’Istituto Culturale con il Territorio. Valutare l’esperienza, la capacità tecnica e gestionale dell’Ente preposto a recepire le competenze. Invitare i rappresentanti dei professionisti che operano nelle strutture e dei sindacati presso l’Osservatorio regionale preposto a decidere il trasferimento delle Competenze per un riscontro di tipo tecnico-scientifico e occupazionale. Fare una mappatura aggiornata delle strutture culturali, dei servizi attivi e delle utenze a livello regionale.

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