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Cronaca

Nelle mani del foggiano Melillo la lotta alla ‘Quarta Mafia’ nemico numero uno dello Stato

Giovanni Melillo è stato eletto nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Dnaa, inventata da Giovanni Falcone

Il plenum del Consiglio superiore della Magistratura ha preferito puntare su un procuratore di Foggia, Giovanni Melillo, affidandogli il compito ricoperto fino a febbraio da Federico Cafiero de Raho, colui che aveva definito la ‘Quarta Mafia’ nemico numero uno dello Stato, che esattamente un anno fa aveva assunto l'impegno di annientarla. 

La nomina del 61enne di Foggia a capo della Dnaa, la superprocura inventata da Giovanni Falcone, è stata accolta con soddisfazione dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Ha sempre dimostrato, con impegno e alta professionalità, una particolare attenzione alla complessa opera di contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso”. Il numero uno del Viminale ha ringraziato anche il precedecessore del 61enne di Foggia, già a capo della Procura di Napoli: “Voglio anche ringraziare l’ex procuratore nazionale, Federico Cafiero de Raho, per l’importante lavoro svolto in questi anni contro una criminalità mafiosa sempre più interessata ad infiltrarsi nell’economia legale e ora anche a intercettare le risorse pubbliche messe in campo con il Pnrr”.

Melillo l’ha spuntata su Nicola Gratteri con 13 preferenze rispetto alle 7 del procuratore di Catanzaro. Staccato leggermente l’aggiunto della Dna Giovanni Russo, che ne ha ottenuti cinque. “Melillo è un magistrato di eccellenti capacità che ha guidato in modo straordinariamente saggio ed efficace la più grande Procura d'Italia, quella di Napoli, e che saprà dare nuova linfa all'ufficio voluto da Giovanni Falcone per concretizzare una virtuosa cooperazione tra uffici giudiziari nel contrasto alle mafie” ha dichirato Luigi Riello, procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli.

In Capitanata grande soddsfazione è stata espressa da politici nazionali, regionali e locali, oltreché dai rappresentanti delle istituzioni. “Il Procuratore Melillo è un figlio di questa terra che ci rende orgogliosi delle nostre radici e che siamo certi svolgerà un ruolo delicatissimo e fondamentale con il rigore e l’esperienza che ne hanno sempre contraddistinto l'attività. Un’esperienza che sarà un importante valore aggiunto per le battaglie che la ‘Squadra Stato’ sta combattendo con successo contro la ferocia delle mafie, ottenendo risultati straordinari” il commento del presidente della Provincia di Foggia.

Chi è Giovanni Melillo

In magistratura dal 1985, Melillo è stato prima pretore a Barra, poi a Napoli, dove dal 1991 è stato sostituto procuratore. Dopo un periodo fuori ruolo a partire dal 1999 come magistrato addetto al segretariato generale della Presidenza della Repubblica, dal 2001 al 2009 è stato sostituito alla direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, svolgendo funzioni requirenti di coordinamento investigativo nazionale in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso, riciclaggio, narcotraffico, delitti collegati ad appalti pubblici, cooperazione internazionale, stragi terroristiche. Nel 2009 è tornato a Napoli con le funzioni di procuratore aggiunto. Dal 2014 è stato di nuovo collocato fuori ruolo per svolgere l'incarico di capo di gabinetto al ministero della Giustizia, con il guardasigilli Andrea Orlando. Infine nel 2017 è stato prima sostituito pg a Roma e poi nominato, ad agosto, alla guida della procura di Napoli.

Cos'è la Dnaa

La Dnaa è composta dal Procuratore nazionale antimafia e da 20 magistrati del pubblico ministero che sono i sostituti procuratori nazionali antimafia. Il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo esercita le funzioni di coordinamento delle indagini condotte dalle singole direzioni distrettuali antimafia o Dda nei reati commessi dalla criminalità organizzata. Tale coordinamento è finalizzato, soprattutto, ad assicurare la conoscenza delle informazioni tra tutti gli uffici interessati e a collegare le Dda tra loro quando emergano fatti o circostanze rilevanti tra due o più di esse.

Il Procuratore nazionale può esercitare le sue funzioni direttamente o delegare singole attività ai sostituti. Le principali attività sono: designare i sostituti per mantenere un costante collegamento con ciascuna direzione distrettuale per l’acquisizione e la successiva elaborazione di dati, notizie e informazioni relativi ai reati di competenza; disporre l’applicazione temporanea dei magistrati della Direzione nazionale presso una Dda per coadiuvare quest’ultima quando lo richiede la complessità di un’indagine; riunire i procuratori distrettuali interessati al fine di risolvere i contrasti che, malgrado le direttive specifiche impartite, siano insorti e abbiano impedito di promuovere o di rendere effettivo il coordinamento; ai fini del coordinamento il Procuratore può avvalersi dei servizi centrali delle Forze di polizia quali la Direzione investigativa antimafia (Dia), il raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei Carabinieri (Ros), il servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di finanza (Scico).

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