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Venerdì, 29 Marzo 2024

Distrugge le scritture contabili per camuffare il giro d'affari sulle auto: sequestrati beni per quasi 2 milioni

Gravi reati tributari ipotizzati a carico del legale rappresentante di un’impresa di Cerignola attiva nel commercio di autovetture. L'operazione della guardia di finanza, con il coordinamento della Procura di Foggia

Distrugge le scritture contabili per camuffare il giro d'affari: scatta sequestro di beni per oltre 1,9 milioni di euro ad una azienda di Cerignola. I Finanzieri del Comando provinciale di Foggia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura interdittiva e del sequestro preventivo, emessa dal Tribunale di Foggia su richiesta della Procura, per gravi reati tributari, ipotizzati a carico del legale rappresentante di un’impresa di Cerignola attiva nel commercio di autovetture.

Il provvedimento cautelare del Tribunale giunge all’esito di indagini preliminari svolte, sotto il coordinamento e la direzione della Procura di Foggia, dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Cerignola sugli affari della citata impresa, il cui titolare, per sottrarsi al pagamento dell’imposta sui redditi e dell’IVA, ha omesso di presentare le relative dichiarazioni fiscali nel biennio 2016/2017 nonostante in quel periodo avesse sviluppato con alcuni operatori commerciali comunitari un rilevante volume di scambi, importando in Italia automobili di grossa cilindrata (Audi, Bmw, Mercedes, Volkswagen) per un valore complessivo superiore ai 6 milioni di euro, poi rivendute a privati.

La volontà dell’imprenditore di frodare il fisco si sarebbe inoltre concretizzata nell’ostacolare la ricostruzione – da parte della Guardia di Finanza - del volume d’affari della sua attività, attraverso l’occultamento e la distruzione delle scritture contabili e della relativa documentazione commerciale la cui tenuta e conservazione è obbligatoria per legge (bilanci, registri e fatture di acquisto e di vendita, elenchi clienti e fornitori, etc.).

Il giudice che ha firmato il provvedimento cautelare, nel riconoscere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato in ordine ai reati tributari contestati dalla Procura della Repubblica, nonché l’allarmante gravità della serialità delle condotte accertate nel corso delle indagini, ha evidenziato il concreto e attuale pericolo di una loro reiterazione, ritenendo quindi sussistenti le esigenze cautelari di una misura interdittiva del divieto di esercitare per un anno qualsiasi attività imprenditoriale avente ad oggetto il commercio di autoveicoli.

Allo stesso modo, il Tribunale, valutando concreto il pericolo di dispersione dei beni e delle disponibilità finanziarie dell’indagato, ha disposto l’applicazione della misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili, denaro contante e depositi bancari nella misura ed entro il limite di 1.927.000 euro.

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