I carabinieri scoprono un'altra centrale del riciclaggio di auto rubate: in manette due ricettatori
A Cerignola sono stati arrestati Michele Carota e Giuseppe Rubbio, quest'ultimo fratello di Domenico, fermato nel corso di un altro blitz di qualche giorno prima. All'interno di un camion, i militari hanno rinvenuto il motore di una Golf rubata a una donna di Este
Dopo gli ultimi tre arresti, di appena qualche giorno fa, ed il contestuale recupero di un’auto rubata e di autoricambi di provenienza delittuosa per un valore di oltre 100mila euro, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cerignola hanno sequestrato un’altra centrale del riciclaggio di auto rubate, traendo in arresto due ricettatori. Si tratta di Michele Carota, di 46 anni, e Giuseppe Rubbio, di 44, entrambi pregiudicati cerignolani, il secondo fratello di Domenico Rubbio, arrestato proprio durante l’ultimo blitz dei Carabinieri. E in effetti, simile era anche lo stoccaggio di tutti gli autoricambi, per lo più, come anche nell’altro caso, relativi a Volkswagen Golf.
Era il tardo pomeriggio dello scorso mercoledì quando i militari hanno proceduto al controllo di una proprietà lungo la via Ofantina adibita, di fatto, a compravendita di autoricambi. Nel perquisire il sito, i militari hanno rinvenuto all’interno del cassone di un camion un motore Volkswagen che, dagli accertamenti eseguiti, è risultato fabbricato lo scorso gennaio e montato su di una Golf immatricolata nel marzo successivo, di proprietà di una donna di Este, in provincia di Padova. Pur non essendo l'auto risultata da ricercare a seguito di furto, i Carabinieri hanno intuito che potesse essere stata rubata da pochissimo, e che quindi potesse non esserne ancora stata formalizzata la denuncia, e si sono quindi messi in contatto con la proprietaria, che si trovava in vacanza a Grottammare (AP), la quale ancora non si era accorta che l’auto le era stata rubata, confermando poi che non era più dove l’aveva lasciata parcheggiata.
I militari sono riusciti a ritrovare tutti i pezzi dell’auto, smontata pochissime ore prima. Oltre al motore, i sedili, le portiere, il portellone posteriore, il cofano motore, il cruscotto, gli pneumatici, insomma, tutto tranne la scocca, di certo abbandonata in qualche campagna. Addirittura, nel cruscotto, anch’esso smontato, è stato anche ritrovato lo scontrino di un supermarket proprio di Este, a conferma della genuinità dell’intuizione dei Carabinieri.
A questo punto, i militari hanno proceduto al sequestro di tutto il materiale trovato nel deposito, per il quale non si è potuto trovare alcun documento che ne legittimasse il possesso, e all'arresto dei due che, su disposizione del P.M. di turno, sono quindi stati rinchiusi nel carcere di Foggia.
Tutto quanto sequestrato, del valore di circa 50mila euro, è stato trattenuto per i successivi accertamenti finalizzati a risalire ai legittimi proprietari.