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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ecco perché il centro per i senza fissa dimora non è ancora pronto

Alfonso De Pellegrino dell'IPAB Addolorata spiega il perché dei ritardi: "Struttura fatiscente e abbandonata"

Perché il centro d’accoglienza notturno per i senza fissa dimora progettato all’interno dell’ex carcere di Sant’Eligio non è ancora pronto? Progettato con il duplice obiettivo di offrire servizio a chi si trova in condizioni di grave disagio sociale e recuperare un immobile in condizioni di degrado, anche contribuendo alla riqualificazione di un’area semi-periferica della città, Alfonso De Pellegrino, commissario dell’IPAB Addolorata, afferma che i ritardi sono “da addebitare esclusivamente alle difficoltà tecniche emerse una volta avviati i lavori in una struttura storica, fatiscente e abbandonata”.

Avviati i lavori – spiega De Pellegrino - sarebbe emersa la necessità di interventi molto più radicali di quelli programmati. Criticità che deriverebbero dalla scoperta di problemi strutturali “invisibili ad occhio nudo”. L’esistenza di vincoli amministrativi derivanti dalla storicità dell’immobile ha complicato ulteriormente gli effetti di tali emergenze, giacché si deve procedere avendo rispetto alla normativa di settore e riguardo alla tutela della struttura.

Foggia, ex carcere di Sant'Eligio fatiscente: le foto

Ciò ha determinato anche un aggravio dei costi che stiamo cercando di gestire. Siamo assolutamente convinti della necessità e dell’urgenza di realizzare a Foggia una struttura destinata ai senza fissa dimora e ci stiamo impegnando per raggiungere questo obiettivo”. aggiunge il commissario dell’IPAB Addolorata. “Trovo ingenerosi giudizi fondati su informazioni frammentarie e per nulla aggiornate, che mi auguro siano rivisti contribuendo a ristabilire il clima di sereno dialogo e fattiva collaborazione” conclude

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