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Cronaca Lucera / contrada ripatetta

"Caso puzza", in campo una task force Arpa-Asl, riscontrate criticità in agro di Lucera

Il primo "stabilimento sensibile" visitato dai tecnici dell'agenzia regionale è quello di Borgo San Giusto, in contrada Ripatetta. Blonda: "In corso ulteriori accertamenti anche in altri siti"

Continua a tenere banco il “caso puzza”, ovvero quell’odore nauseabondo che quasi ogni sera invade le città di Foggia e Lucera. Nonostante l’invocato interessamento alla questione da parte del primo cittadino e le rassicurazioni giunte in merito, nel corso delle settimane, prima dall’Asl di Foggia e poi dall’Arpa Puglia, ad oggi nulla è cambiato.

Quel che è certo è che una task force di tecnici Arpa – Asl sta monitorando “una serie di siti potenzialmente identificabili quali fonti emissive” e tra questi vi è lo stabilimento Bio Ecoagrim di Borgo San Giusto, in contrada Ripatetta, in agro di Lucera, visitato lo scorso 08 agosto. I tecnici dell’Arpa – Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente – hanno effettuato un primo sopralluogo tecnico “finalizzato all’acquisizione di primi elementi ai fini della verifica di eventuale correlazione tra le attività svolte all’interno del sito e le emissioni odorigene percepite in citta”. Una relazione tecnica lunga 24 pagine e corredata da fotografie, redatta in modo congiunto dai tecnici dell’Arpa e dell’Asl e protocollata in data 14 agosto 2013. A questa relazione seguiranno quelle redatte dopo sopralluoghi in altri siti e stabilimenti “sensili” della zona.

All’esito delle indagini, come si legge nelle conclusioni del documento, “è evidente che il processo produttivo della stabilimento Bio Ecoagrim presenta elementi di criticità che permettono di identificare il sito come sorgente di emissioni odorigene, tra l’altro inequivocabilmente percepite dai presenti in sopralluogo”. “Per ognuna della fasi del processo di compostaggio, risultano esposte notevoli masse di materiale a prevalente composizione organica. Ciò comporta l’elevata probabilità dello sviluppo incontrollato in tali masse di fenomeni fermentativi anossici anaerobici sicuramente alla base di emissioni odorigene attribuibili a composti dello zolfo, ammoniaca, ammine, acidi grassi volatili, alcoli, aldeidi e chetoni. In prima approssimazione, per difetto, si può calcolare che la massa in fase bioattiva esposta sia in totale pari a 2400 metri cubi”.

In merito a quanto rilevato nello stabilimento lucerino, l’Arpa “si riserva a successive valutazioni sulla correlazione tra le molestie olfattive segnalate dai cittadini di Lucera e Foggia e quanto riscontrato nella presente relazione al termine della campagna di indagini ambientali”. Dalla sede dell’Agenzia Regionale, il direttore Massimo Blonda precisa a FoggiaToday: “Sul caso puzza sono in corso ulteriori accertamenti anche in altri siti. Per quanto riguarda lo stabilimento Bio Ecoagrim, ad esempio, abbiamo richiesto ulteriore materiale e documentazioni. Faldoni che ci sono stati recapitati dai titolari dell’azienda proprio questa mattina”. Lo stesso Blonda ha partecipato al gruppo di lavoro insieme ad Antonio Fascia, Marcella Placentino, Domenico De Palma e Silvia di Cunsolo per l’Arpa e Pasquale Gelsi per l’Asl.

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