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Cronaca

L'odissea di cinque cuccioli: dal ritrovamento in un bidone alle difficoltà di trovare una sistemazione

Il consigliere comunale Vincenzo Rizzi: "Ci vorrebbe un ufficio sui diritti degli animali in modo tale da poter dare delle risposte ai cittadini”. Il caso della cucciolata consegnata al comando della polizia locale

Se un cittadino trova una cucciolata cosa deve fare? È questo l’interrogativo che emerge al termine di una giornata infuocata, dai risvolti paradossali, difficili o forse troppo facili da comprendere. Ieri mattina una ragazza si è recata al comando della polizia locale e ha consegnato cinque cuccioli la sera del 31 luglio aveva trovato in un bidone della spazzatura di Tavernola.

A FoggiaToday il consigliere comunale Vincenzo Rizzi, anch’egli sul posto, ha sottolineato le criticità e l’impossibilità di dare una degna sistemazione a questi cuccioli da parte dell’amministrazione comunale: “C’è un’incapacità di comprendere questi aspetti, io all’inizio della legislatura avevo chiesto l’istituzione di un ufficio sui diritti degli animali in modo tale da poter dare delle risposte ai cittadini”

“Cosa bisogna fare se si vede un cane abbandonato in una situazione di pericolo? In una città normale si chiamano i Vigili Urbani, i quali attivano il protocollo per mettere in sicurezza i cani ed eventualmente cercare di comprendere se è stato commesso un reato (esempio l’abbandono) e se possibile individuare i responsabili. Ma se questo capita a Foggia, le cose cambiano: le istituzioni si affidano al buon cuore dei cittadini perché la polizia municipale è impossibilitata a intervenire visto che nella nostra città manca una struttura che ospiti i cani soccorsi” scrivono gli attivisti di ‘Italia in Comune’

“Infatti – spiegano - il canile di Foggia, è stato interessato dapprima dal sequestro da parte della magistratura che vietava l’ingresso di altri cani. Oggi a impedirne l’ingresso è l’Asl, nella cui relazione a seguito dell’ispezione sanitaria si legge: L’ispezione, avvenuta in data 18 maggio 2018, ha rilevato delle criticità strutturali molto gravi, un numero di animali presenti di 205 unità, e delle condizioni igienico-sanitarie ed ambientali tali da non consentire l’ingresso di ulteriori cani”

Al danno anche la beffa sottolineano i pizzarottiani foggiani: “Quando un semplice cittadino si ritrova a dover soccorrere dei cani abbandonati e li porta al comando dei vigili urbani rischia anche di sentirsi dire che se non se li riprende rischia una denuncia per abbandono. Ma abbandono di cosa? Di cani pubblici di cui la pubblica amministrazione non è in grado di prendersi cura? Se un reato si prefigura, potrebbe essere quello d’ interruzione di pubblico servizio”

Italia in Comune torna sulla vicenda spiegando che la ragazza “ha deciso di chiamare gli agenti della polizia locale per avere delucidazioni su cosa fare. Questi le hanno risposto di tenere in stallo la cucciolata e di richiamare il giorno successivo. Non riuscendo più a contattare telefonicamente il comando di polizia municipale la ragazza decide di recarvisi personalmente. Lì viene verbalizzata la sua deposizione e le viene detto che i vigili non potendo farsi carico dei cani, di temporeggiare con lo stallo fin quando non si trovava la soluzione”

E ancora. “A distanza di 5 giorni senza che nessuno si facesse sentire, avendo già informato che non aveva la possibilità di accudirli, con l’aiuto del consigliere comunale Vincenzo Rizzi, la ragazza si reca nuovamente al comando della polizia municipale, questa volta con l’intento di lasciarli. Da quel momento è il caos! Visto che fino a quel momento non si era riusciti a trovare una risoluzione su dove sistemare la cucciolata rimasta in caserma, un graduato ci ha informato che per assistere quei 5 cuccioli una pattuglia preposta a svolgere il servizio in strada sarebbe dovuta restare in caserma”

Rizzi, per il quale del fenomeno randagismo-animali dovrebbe occuparsene l’assessorato all’Ambiente e non i Servizi Sociali - e Italia in Comune proseguono: “Restiamo in attesa degli sviluppi e vigileremo su come chi di competenza è intervenuto per risolvere il problema”. Conclude il consigliere comunale: “Manca il coordinamento, un punto d’aggregazione che dia delle risposte ai cittadini, sollevandoli

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