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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Marco in Lamis

E' allarme Trichinosi nel Foggiano: cinque casi a San Marco in Lamis

Il Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale dell’Asl Foggia ha avviato una capillare attività di controllo e verifica dei prodotti alimentari con sospetta infestazione da trichinella

Sarebbero cinque, e non tre, i casi di Trichinosi dell’uomo riscontrati a San Marco in Lamis - confermati dal sindaco Michele Merla - rispetto ai quali il Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale dell’Asl Foggia ha avviato una capillare attività di controllo e verifica dei prodotti alimentari con sospetta infestazione da trichinella. 

Una persona è ricoverata presso l'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, mentre le restanti quattro proseguono le cure in casa.

In passato, i focolai umani osservati in Puglia sono stati causati dal consumo di carni crude di cavallo importate dall’estero, suini allevati allo stato brado e macellati clandestinamente, carne cruda o poco cotta, di salsicce di cacciagione di cinghiale.

Cos’è la trichinella

La Trichinella si diffonde soprattutto nelle specie carnivore ed onnivore (lupo, cinghiale, volpe, tasso, cane, gatto, uomo). Il parassita resiste a lungo nelle carni in putrefazione e, quando in natura il tessuto muscolare viene ingerito da altro animale (volpe, lupo, cinghiale, maiale, etc.), il ciclo riprende. L’uomo si ammala esclusivamente per via alimentare attraverso il consumo di carne cruda o non sufficientemente cotta, contenente larve del parassita.  

I sintomi e la diagnosi

Nell'uomo il quadro clinico varia dalle infezioni asintomatiche a casi particolarmente gravi, con alcuni decessi. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea (che è presente in circa il 40% degli individui infetti), dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre.

La diagnosi viene suggerita dalla presenza di marcata eosinofilia (fino al 70%), leucocitosi, aumento degli enzimi muscolari (Cpk) e confermata attraverso esami sierologici, o biopsia muscolare positiva per Trichinella.

Il periodo di incubazione nell’uomo è generalmente tra gli 8 e i 15 giorni ma può variare tra i 5 e i 45 giorni, a seconda della quantità di parassiti ingeriti. 

Il parassita è in grado di resistere, per un mese, al congelamento a -15 C° ma viene inattivato nel momento in cui la temperatura di cottura nel cuore delle carni raggiunge i 70 C° per almeno 4 minuti.

La prevenzione

La trichinellosi può essere prevenuta osservando le seguenti misure igienico-sanitarie: la carne va consumata ben cotta, in modo che le eventuali larve presenti vengano inattivate o distrutte dal calore (è sufficiente 1 minuto a 65°C). Il colore della carne deve virare dal rosa al bruno.

La selvaggina e i maiali macellati a domicilio devono essere esaminati da un veterinario per determinare l'eventuale presenza delle larve del parassita nelle carni, se non è noto se la carne è stata sottoposta a esame trichinoscopico, è bene congelarla per almeno 1 mese a -15°C: un congelamento prolungato, infatti, uccide le larve.

Nel caso si allevino maiali, impedire che mangino la carne cruda di animali, anche ratti, che potrebbero essere stati infestati dal parassita.

Quando si macella la propria carne in casa, pulire bene gli strumenti.

Salatura, essiccamento, affumicamento e cottura nel forno a microonde della carne non assicurano l'uccisione del parassita.

La preparazione di salumi e salsicce è a rischio se la carne non viene preventivamente sottoposta ad esame trichinoscopico: essiccatura, salatura e affumicamento non assicurano la morte dei parassiti.

Per evitare pericoli per l’uomo e il diffondersi della malattia è necessario sottoporre tutti i maiali macellati a domicilio per uso familiare e tutti i cinghiali abbattuti durante la caccia, alla visita e al controllo delle carni da parte del Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale (Area B), così come previsto da legge; segnalare al Servizio Veterinario Area C la presenza di carcasse di animali morti nei boschi (in particolare, volpi e lupi); non abbandonare visceri e carcasse di cinghiali nell’ambiente (poiché se infestate da trichinella, come indicato precedentemente, potrebbero perpetuare il ciclo tra gli animali selvatici).

Le raccomandazioni di Asl Fg

Le attività di controllo del Servizio veterinario di igiene e controllo degli alimenti di origine animale continueranno su tutto il territorio della provincia di Foggia e su tutti gli esercizi che trattano prodotti carnei (o a base di carne), al fine di garantire la tutela della salute pubblica attraverso il rispetto delle norme e dei Regolamenti in materia di igiene.  

L’ Asl Foggia, pertanto, invita chi pratica attività venatoria a chiamare i Servizi Veterinari ai numeri 338.9539262 e 333.4929127 per indicare dove viene custodita la carcassa del cinghiale, al fine di poter procedere all’ispezione sanitaria ed al relativo prelievo di muscolo per l’esame trichicoscopico (che è gratuito); chi intende macellare i suini a domicilio per uso familiare a comunicare preventivamente al Servizio Veterinario di Area B ai numeri 338.9539262 e 333.4929127 il luogo ed il giorno della macellazione. Sarà cura del Medico Veterinario indicare la corretta procedura da eseguire e l’orario dell’intervento. Ciò al fine di rispettare le vigenti norme in materia di benessere animale e sanità pubblica.

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