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Cronaca Manfredonia / Via Alessandro Volta

Manfredonia: posta sotto sequestro casa d’appuntamenti in via Alessandro Volta

Era gestita da un gruppo di donne colombiane. Al blitz della polizia scene di "giubilo" tra gli abitanti dello stabile. Il reato, associazione per delinquere finalizzata alla prostituzione. Di Prisco: "la situazione era diventata ormai insostenibile"

I cittadini di via Alessandro Volta, a Manfredonia, hanno tirato un sospiro di sollievo, ieri sera, quando gli agenti del commissariato hanno affisso il cartello del ”sotto sequestro” a quella che da tempo ritenevano fosse una frequentata “garçonnière”, una casa di appuntamenti. “All’irruzione degli agenti - ha spiegato il dirigente Luciano Di Priscoabbiamo assistito a vere e proprie scene di ‘giubilo’, sintomo del disagio vissuto dagli abitanti di quello stabile, per i quali la situazione era diventata ormai insostenibile”.

Le indagini della polizia sono partite alcuni mesi fa, dopo la denuncia di una famiglia, costretta a trasferirsi in un’altra zona della città, e due dettagliati esposti anonimi che denunciavano il via-vai continuo dei frequentatori della casa di appuntamenti attiva impunemente nel quartiere Monticchio, uno dei quartieri residenziali della città sipontina, nei pressi del mercatino rionale. L’attività di meretricio non si basava solo sul passaparola, ma era pubblicizzata anche attraverso annunci pubblicati nella rubrica “Varie 24” di alcuni giornali locali, a giorni alterni. Attraverso indagini e appostamenti, gli agenti hanno monitorato tutti i movimenti e le frequentazioni dell’appartamento “a luci rosse”, gestito da un gruppo ben organizzato di donne colombiane.

Assolutamente variabile la frequentazione della garçonnière: da ventenni disoccupati, operai o studenti a stimati professionisti ultrasessantenni, provenienti anche da altri paesi del circondario. Secondo gli inquirenti, la mattina era dedicata “all’agenda”, ovvero alla prenotazione degli appuntamenti e alla definizione dei “turni” delle ragazze (almeno 10, tutte colombiane) nonché alle cure estetiche necessarie per accogliere i clienti; il pomeriggio e la sera, invece, erano riservati agli incontri (almeno 4 - 5 al giorno, con tariffa variabile in base alla prestazione).

All’interno degli 80 metri quadri circa di alloggio, arredamento kitsch e luci soffuse, in omaggio ai più consumati clichè sul tema. Al momento del blitz, all’interno dell’appartamento, gli agenti hanno trovato due colombiane: la prima di 33 anni, in abiti succinti, che rientra nella schiera delle ragazze degli “annunci privati”; la seconda, di 60 anni, è quella addetta alla contabilità.

Le due donne sono state denunciate insieme ad un sudamericano ed un’altra donna colombiana ai quali sono riconducibili i contratti di utenze e servizi di cui era dotato l’appartamento: verrà contestata loro l’associazione per delinquere finalizzata alla prostituzione. Al momento, sono in corso ulteriori indagini atte a definire i vari livelli dell’organizzazione.

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