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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Severo

Omicidio a San Severo: in carcere imprenditore ma si cerca l'arma del delitto. Carabinieri trovano pistola nella spazzatura

In un cortile di un condominio di via Giovanni Pascoli a San Severo, all’interno di un bidone dell’immondizia, i carabinieri hanno rinvenuto due borselli contenenti una pistola di fabbricazione croata. Per l'omicidio di Bonifazio Buttacchio l'indagato Vincenzo Gualano è in carcere

A seguito dell’ennesimo fatto di sangue che ha sconvolto San Severo, i Carabinieri della locale Compagnia - dopo aver raccolto con tempestive e meticolose indagini gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, che hanno consentito al sostituto procuratore di turno di emettere nei suoi confronti un decreto di fermo di indiziato di delitto - hanno effettuato una serie di perquisizioni con l'obiettivo di disarmare la criminalità sanseverese.

Nel corso delle ricerche, in un cortile di un condominio di via Giovanni Pascoli di San Severo, all’interno di un bidone dell’immondizia marrone utilizzato per la raccolta dei rifiuti organici, i carabinieri hanno rinvenuto due borselli contenenti una pistola di fabbricazione croata, in ottimo stato di conservazione e perfettamente funzionante, i relativi caricatori, circa 40 munizioni e materiale per la manutenzione dell’arma.

Il materiale sequestrato - come autorizzato dall’autorità giudiziaria - è stato inviato al Ris di Roma per verificare il suo utilizzo in altri fatti delittuosi. Inoltre gli inquirenti stanno esaminando i filmati registrati dalle telecamere presenti in zona al fine di risalire al responsabile dell’occultamento dell’arma.

Inoltre, con l’ausilio dei 'Cacciatori Puglia', sono ancora in corso le ricerche, mediante perquisizioni e rastrellamenti nelle campagne di San Severo, dell’arma utilizzata per l’omicidio di Bonifazioni Buttacchio avvenuto in un cantiere edile di via Cennelonga, dove sono in corso i lavori per la realizzazione della nuova curia vescovile. La vittima era stata ritrovata con una profonda ferita lacero-contusa alla testa.

L’omicidio sarebbe avvenuto all’esito di un litigio tra la vittima e il titolare del cantiere, probabilmente per una somma di denaro di circa 200 euro che il carpentiere, vantava nei confronti dell’ex datore di lavoro. L'indagato, il 39enne Vincenzo Gualano, che si era costituito, a seguito dell’udienza di convalida del fermo dinanzi al Gip del tribunale di Foggia, è stato sottoposto alla custodia cautelare in carcere.



 


 

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