Detenuti litigano, agente interviene e stila relazione: recluso lo aggredisce selvaggiamente
Federico Pilagatti del Sappe spiega i motivi che avrebbero spinto il detenuto 29enne a compiere la grave aggressione avvenuta questa mattina in carcere
Ancora un poliziotto penitenziario aggredito all’interno del carcere di Foggia da parte di un detenuto di Foggia che in maniera violenta ha aggredito e picchiato l'ispettore, ora ricoverato in ospedale
Ecco cosa era successo dieci giorni prima
Una decina di giorni fa due detenuti, tra cui l’aggressore dell’ispettore di polizia penitenziaria, mentre si trovavano ai ‘passeggi’, hanno iniziato a litigare e a picchiarsi. L’agente che era in servizio, oltre ad intervenire e a sedare la furibonda lite, ha relazionato sull’accaduto nonostante i due detenuti lo avessero invitato a far finta di nulla.
Il detenuto aggredisce l’ispettore di polizia penitenziaria
A detta, del Sappe, inoltre, questa mattina la commissione di disciplina interna, riunitasi per affrontare il caso specifico, avrebbe inferto al detenuto alcuni giorni di esclusione dalle attività in comune così come prevede la legge. Al rientro in stanza ha incrociato l’agente che aveva relazionato l’accaduto e lo ha aggredito prima con dei pugni, poi ripetutamente con una bottiglia d’acqua piena tanto da lasciarlo esamine sul pavimento. Alcuni colleghi della vittima hanno prestato i primi soccorsi e lo hanno immediatamente accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Foggia, dove si trova ricoverato per trauma cranico e contusioni varie.
La grave situazione nel carcere di Foggia
Il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, da mesi denuncia il clima di intimidazione e le minacce a cui sono sottoposti i poliziotti. “Tutto ciò tra l’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria a partire dal capo del DAP che nelle scorse settimane era a Foggia insieme al ministro dell’Interno Minniti, che in quell’occasione annunciò l’arrivo di molti poliziotti. Il capo del DAP, nonostante sia a conoscenza della grave situazione in cui versa il penitenziario del capoluogo dauno, si è completamente disinteressato della situazione.
Spiega il segretario nazionale del Sappe: “I poliziotti penitenziari di Foggia sono pienamente coscienti di lavorare a stretto contatto con il pericolo, ma non possono fare gli agnelli sacrificali offerti dall’amministrazione penitenziaria, per consentire ai detenuti di spadroneggiare come e quanto vogliono. La sicurezza all’interno del carcere è pressoché nulla con i poliziotti lasciati da soli in balia dei detenuti e degli eventi, senza alcuna possibilità di difesa.
Evidenzia Federico Pilagatti: “Anche all’esterno del carcere la situazione è drammatica, poiché l’illuminazione da mesi è inesistente, il muro di cinta non presidiato adeguatamente, la mancanza di un sistema efficace di videosorveglianza, nonostante la presenza di pericolosissimi detenuti appartenenti alla criminalità organizzata. Nelle ore serali tanti posti di servizio che dovrebbero assicurare un maggior controllo, sono sguarniti a causa della mancanza di poliziotti (almeno 70 unità), con il carcere tra i più sovraffollati della nazione.
Il segretario nazionale conclude: “Ormai siamo giunti ad un punto di esasperazione non più sopportabile per cui d’ora in poi si preannuncia una forte protesta dei poliziotti foggiani con manifestazioni continue. Già da subito inizieranno lo sciopero della fame, l’autoconsegna in caserma al termine del lavoro, e poi proseguiranno con sit in, senza tralasciare nemmeno la possibilità di uno sciopero bianco (la rigida applicazione delle norme) che nei fatti bloccherebbe tutte le attività del carcere. I poliziotti di Foggia sono stanchi e proseguiranno nella loro protesta sino a quanto i signori del DAP non prenderanno in seria considerazione le richieste dei poliziotti penitenziari”