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Cronaca

'Operazione Freedom', polizia e ispettorato del lavoro nei campi contro il caporalato: è tolleranza zero

Al via una serie di attività ad alto impatto, coordinate dal Servizio Centrale Operativo, che per tutta l'estate vedrà impegnati gli uomini delle squadre mobili di Caserta, Foggia, Latina, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria

E' terminata questa mattina la prima tranche dell'operazione 'Freedom', che prevede una serie di operazioni ad alto impatto della Polizia di Stato contro il caporalato.

Le attività, coordinate dallo S.C.O., il Servizio Centrale Operativo della Direzione centrale Anticrimine, ha visto impegnate sui territori a maggiore vocazione agricola gli uomini delle squadre mobili di Caserta, Foggia, Latina, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria, con l'ausilio degli uomini dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Nell'ambito delle attività di controllo, rilevamento e contrasto del fenomeno del lavoro nero e dello sfruttamento dei campi, sono state identificate nel complesso delle province coinvolte 235 persone (tra datori di lavoro e dipendenti) e controllate 26 aziende, con l'obiettivo di stanare situazioni di sfruttamento di migranti irregolari, costretti per pochi euro a lavorare con orari pesantissimi, in condizioni anche igieniche disumane, senza riposo o altro diritto garantito.

In provincia di Foggia, con l'ausilio dell'Ispettorato del Lavoro, sono state controllate 6 aziende operanti nel vasto Tavoliere. In una di esse sono stati trovati due lavoratori in nero, entrambi privi del permesso di soggiorno. Si tratta di due uomini provinienti rispettivamente dalla Costa D'Avorio e dal Bali. Per l'azienda in questione sono scattate pesanti sanzioni amministrative.

Sempre nel Foggiano, inoltre, è stato notificato un provvedimento di sospensione di una attività agricola per inosservanza delle normative sul lavoro. Ventotto lavoratori sono stati accompagnati in questura e ascoltati dagli agenti: dalle loro testimonianze non sarebbero emerse, al momento, situazioni o condizioni di schiavitù o sfruttamento. Le attività dedll'operazione Freedom proseguiranno per tutta l'estate, interessando le zone in cui è storicamente radicato il fenomeno del caporalato, con forme di sfruttamento del lavoro al limite della schiavitù.

Nelle altre province interessate dall'attività ad alto impatto, come ad esempio nel Ragusano, sono emerse situazioni di sfruttamento bracciantile in danno di lavoratori provenienti dalla Nigeria e dalla Romania costretti a lavorare in serra dalle 6 del mattino fino alle 19 di sera, percependo un compenso di 25 euro giornalieri. Qui 3 persone sono state arrestate e altre 11 sono state indagate in stato di libertà per reati inerenti lo sfruttamento della manodopera clandestina ed extracomunitaria.

In provincia di Reggio Calabria, invece, sono state eseguite 46 perquisizioni finalizzate ad accertare l'eventuale possesso di armi, esplosivi e strumenti di effrazione ed elevate sanzioni amministrative per irregolarità nei trattamenti retributivi, previdenziali e fiscali. 

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