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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Apricena

"Non spetta a noi la pulizia del canale". Il Consorzio replica al sindaco di Apricena: "Sicurezza dei cittadini spetta a te"

Caso pulizia e manutenzione del canale Vallone ad Apricena. Il presidente del Consorzio per la Bonifica della Capitanata replica al sindaco Antonio Potenza: "A noi spetta la manutenzione idraulica"

Non si placa lo scontro a distanza tra il Comune di Apricena e il Consorzio per la Bonifica della Capitanata. Oggetto del contendere, i lavori di pulizia del canale 'Vallone' nella tratta periurbana e la mancata manutenzione della staccionata in legno "a suo tempo realizzata dal Consorzio stesso al solo scopo di delimitare l’area demaniale di pertinenza del canale".

Non si è fatta attendere la replica di Giuseppe De Filippo, che all'indomani delle dichiarazioni del sindaco della città del marmo e della pietra, Antonio Potenza, prova a far chiarezza sul casus belli. 

La replica di De Filippo a Potenza

"Il sindaco sostiene che le condizioni attuali del canale Vallone, sempre con riferimento alla tratta periurbana, arrecano disagio ambientale ad un’area che il Comune di Apricena ha riqualificato destinandola anche a verde pubblico mentre la staccionata in legno, vandalizzata nel corso del tempo, non garantirebbe più la sicurezza dei cittadini che usufruiscono delle aree adiacenti al canale.

E’ appena il caso di evidenziare che originariamente il canale Vallone scorreva all’esterno dell’abitato di Apricena e che l’antropizzazione del territorio prima, e la riqualificazione delle aree adiacenti il Vallone dopo, hanno determinato la situazione attuale in cui il canale si trova inserito all’interno del contesto urbano. E’ di tutta evidenza quindi che chi ha programmato lo sviluppo edilizio dell’abitato  e la riqualificazione delle aree adiacenti il canale (il Comune di Apricena e non certo il Consorzio), pur essendovi ragionevolmente obbligato, non ha tenuto conto delle implicazioni connesse con la presenza del canale e per le quali oggi il sindaco espone le sue lamentele.

Ma il sindaco dovrebbe lamentarsi innanzitutto, e solo, con se stesso in quanto garantire la sicurezza dei propri cittadini è un suo dovere prioritario sia in linea generale e sia con specifico riferimento alle aree adiacenti il canale che il comune di Apricena ha riqualificato destinandole all’uso pubblico non adottando alcuna misura di sicurezza per evitare che le persone possano accedere al canale; d’altra parte si ribadisce che la staccionata in legno realizzata dal Consorzio al solo scopo di delimitare l’area demaniale, per la sua costituzione (due correnti sorretti da pilastrini), può essere scavalcata o sottopassata con estrema facilità e ad essa quindi non può essere attribuita alcuna funzione di sicurezza e protezione.

Quanto alla pulizia del canale il sindaco probabilmente ignora che la Regione Puglia  ha demandato proprio ai comuni il compito di effettuarla, con due specifiche disposizioni legislative: la L.R.  30 novembre 2000 n°17 che all’art. 26 (funzione e compiti dei comuni), comma b) attribuisce ai comuni ) “l’esecuzione delle piccole manutenzioni nel settore della difesa del suolo e la pulizia dei tratti degli alvei dei fiumi, dei torrenti e dei corsi d’acqua” ed il decreto del presidente della Giunta regionale 23 febbraio 2010, n. 178 che all’art. 3 (compiti e funzioni dei comuni), lettera b) attribuisce ai comuni “l’esecuzione delle piccole manutenzioni nel settore della difesa del suolo e pulitura dei tratti degli alvei dei fiumi, dei torrenti e dei corsi d’acqua (acque pubbliche)”.

Il Consorzio provvede non alla “pulizia” o alla “pulitura” del canale, bensì alla manutenzione idraulica, che è ben altra cosa ed è finalizzata a garantire lo scorrimento delle portate di piena, e nelle condizioni attuali il canale Vallone è assolutamente idoneo ad assolvere alla sua funzione.

Ciò stante, sono assolutamente fuori luogo sia le lamentele del sindaco di Apricena e sia le ordinanze dallo stesso emesse, avverso le quali questo Consorzio non poteva non proporre ricorso per difendere i propri legittimi diritti e ciò proprio nell’interesse della proprietà consorziata, che altrimenti sarebbe costretta a farsi carico di oneri connessi ad attività non di competenza dell’ente. 

Il Consorzio, peraltro, proprio al fine di evitare contenziosi giudiziari e conseguenti aggravi di spese ha sempre richiesto l’intervento del prefetto di Foggia per pervenire ad una definizione concordata con le amministrazioni competenti nella specifica materia, avviando in particolare con il sindaco di Apricena un dialogo istituzionale bruscamente interrotto nell’anno 2019.

Ed è quindi proprio a tutela della proprietà consorziata che l’ente è costretto a contrastare le ordinanze a pioggia emesse dal sindaco di Apricena, sia direttamente in sede amministrativa che in sede giudiziaria, mediante legittimi conferimenti di incarichi a professionisti esterni sulla scorta dei criteri contenuti nel regolamento all’uopo adottato dal Consorzio"

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