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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Lucera

Trovato senza vita in albergo, familiari non vengono avvertiti della morte: "Gravissimo disagio e dolore"

Lo denunciano i legali delle sorelle e dei fratelli del 45enne di Lucera Bruno Maiori, trovato senza vita in un albergo di Mels in Svizzera il 27 febbraio. L'appello: "Si faccia chiarezza sulla morte del nostro connazionale”

La famiglia di Bruno Maiori, morto in circostanze ancora da chiarire il 27 febbraio 2022 a Mels, in Svizzera, non è mai stata informata dalle autorità elvetiche del decesso ed è venuta a conoscenza della tragedia casualmente, da articoli di stampa.

Lo riferiscono gli avvocati Vincenzo Maria Scarano e Arturo Marucci, in qualità di difensori dei fratelli e delle sorelle del 45enne di Lucera, che denunciano “il gravissimo disagio e dolore avvertito dalla famiglia” e dall’intera comunità, e lanciano un appello: “Si faccia chiarezza sulla morte del nostro connazionale”.  

“Sebbene ad oggi siano decorsi quasi 2 giorni (ora presunta del decesso 8:40 del mattino) nessun organo e autorità elvetica ha provveduto a informare la famiglia, qualche conoscente sul posto e/o autorità consolari circa il decesso”, fanno sapere i legali. “Di conseguenza – sottolineano - nessuna ricognizione e/o riconoscimento cadaverico è stato disposto, non si ha alcuna notizia su dove sia custodita la salma, se, dove e quando verranno effettuati i rilievi autoptici e, di conseguenza, su quando potrà essere rimpatriata per darne degna sepoltura. Le autorità elvetiche stanno agendo in piena autonomia, ignorando l’esistenza di una famiglia e la presenza stessa di alcuni diritti fondamentali (quali ad esempio anche la nomina di un proprio medico legale che possa presenziare agli esami disposti della magistratura)”.

Nonostante i legali siano in contatto con il Consolato generale d’Italia a Zurigo, “oggi nessuno è in grado di poterci fornire notizie utili sugli accadimenti e sulle vicissitudini del povero Bruno – scrivono - Però, è surreale che gli stessi organi inquirenti elvetici da un lato hanno uno stretto riserbo con le autorità diplomatiche italiane e con la famiglia Maiori (non informando gli stessi nemmeno dell'avvenuto decesso), mentre dall'altro rilasciano tranquillamente dichiarazioni alle tv e organi di stampa locali, nella persona del sig. Hanspeter Krusi, portavoce della polizia del Cantone San Gallo”.

Manifestato lo sconcerto, gli avvocati restano in attesa delle “risposte dovute, quantomeno nel rispetto dei trattati internazionali e del dolore che i familiari ed una intera comunità stanno provando”.

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