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Cronaca Manfredonia

Bracconaggio nelle campagne della Capitanata: denunciati cacciatori di Manfredonia

Gli attivisti della LIPU, muniti di binocoli, hanno notato due cacciatori sparare liberamente in area protetta e hanno chiamato gli uomini del Corpo Forestale di Manfredonia, intervenuti prontamente

Nuovo intervento del Corpo Forestale dello Stato per la repressione degli illeciti nelle campagne daune e precisamente di quella odiosa pratica che è la caccia di frodo. Nella prima mattinata di domenica attivisti della LIPU - impegnati nel consueto monitoraggio a specie e habitat di interesse conservazionistico sui territori rurali interessati dal periodo migratorio con l’arrivo di allodole, falchi, quaglie e altre specie che passano sulle nostre zone o si insediano per nidificare, in località Masserie Tomaiuolo e muniti di binocoli, hanno notato due bracconieri intenti a sparare liberamente con tanto di cani da caccia al seguito.

La LIPU ha chiesto l’intervento degli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Manfredonia, che hanno fermato e denunciato due persone intente all’esercizio dell’attività venatoria con fucili da caccia e relativo munizionamento. Oltre alla contestazione del  reato di attività venatoria in periodo di divieto generale, si è proceduto al sequestro di due fucili da caccia e relativo munizionamento.

L’azione fa il paio con quelle già condotte dal CFS tra gennaio e febbraio per contrastare la piaga del bracconaggio a ridosso delle zone umide e nelle campagne della Capitanata. “L’accaduto conferma che il fenomeno è quanto mai preoccupante e attivo. “Cacciare in periodi vietati o di notte, con reti, registratori o altri mezzi illeciti, uccidere specie protette o cacciare in aree protette, rappresentano forme di bracconaggio fortemente lesive del patrimonio naturalistico del nostro territorio e, oseremmo dire, perfino dell’immagine degli stessi cacciatori” - afferma Enzo Cripezzi della LIPU pugliese, che prosegue – “Sparare proprio ai riproduttori selezionati dalla migrazione, in questo periodo di inizio nidificazione e di passo pre-riproduttivo, è deprecabile poiché determina danni aggiuntivi a quelle popolazioni di uccelli più vulnerabili e agli esemplari che hanno il compito di perpetuare la vitalità di queste popolazioni”

Senza contare che queste pratiche inducono anche un forte disturbo in periodo delicato a specie di grande importanza e tipiche delle nostre campagne come falchi grillai, albanelle, occhioni. La LIPU esprime apprezzamento per l’impegno del Corpo Forestale in compiti e zone tutt’altro che semplici, ma ringrazia anche quegli agricoltori sensibili che spesso sono parte attiva e propositiva per un migliore controllo e gestione del territorio.

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