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Cronaca

In 350 alla Fiaccolata della Legalità: luci contro l’oscurità delle bombe

Un corteo umano ha attraversato l'isola pedonale contro la triste escalation di minacce e intimidazioni ai danni di commercianti e imprenditori. A seguire dibattito in Consiglio comunale

Circa 350 persone – tra studenti, rappresentanti di enti ed associazioni, attivisti e semplici cittadini – nel tardo pomeriggio di ieri hanno sfidato il freddo pungente della Merla e sfilato dal Pronao della Villa Comunale a Palazzo di Città, accogliendo l’invito del presidente del Consiglio comunale, Luigi Miranda, a partecipare a quella che ha definito una “adunata della Foggia perbene contro la criminalità”.

La manifestazione, organizzata come risposta alla preoccupante escalation criminale e alla successione di attentati dinamitardi registrati in città sul finire del 2014, è stata purtroppo anticipata da altre due bombe, fatte esplodere la notte scorsa ai danni di una pizzeria del centro storico e di una lavanderia al quartiere Cep, alla periferia sud della città.

Centinaia le fiaccole che hanno illuminato piazza Cavour prima e corso Vittorio Emanuele poi, fino ad arrivare in Corso Garibaldi. Ad illuminare la pancia del corteo, invece, le esperienze e l’impegno dei rappresentanti di Libera, dell’associazione Antiracket Giovanni Panunzio, della Consulta Provinciale degli Studenti, dell’associazione Vivere Liberi e della Fondazione Antiusura “Buon Samaritano”.

Fiaccolata della legalità: le foto di Roberto D'Agostino

Per Miranda, che su proposta del consigliere Buonarota ha fortemente voluto la fiaccolata per la legalità, i due episodi sono stati “intimidazione arrogante e sfrontata della criminalità organizzata per non partecipare alla Fiaccolata”. Motivo per il quale era ancora più importante “illuminare simbolicamente Foggia con le luci della legalità, per togliere spazio al buio del malaffare, che ci vuole succubi, intimoriti, o semplicemente apatici. L’impegno comune deve essere quello di contrapporre alla criminalità organizzata la legalità organizzata”.

Al termine del corteo, nell’aula del consiglio comunale - alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine e della famiglia della pizzeria oggetto dell’attentato dinamitardo – istituzioni e rappresentanti dei sindacati, delle associazioni di categoria, dell’usura e dell’antiracket, si sono alternati in un dibattito vivo dal quale sono emersi spunti interessanti e soprattutto la voglia di riscatto e l’interesse a reagire a questa triste escalation di minacce e intimidazioni.

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