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La mafia fa piangere di nuovo 'Stefano': il rumore delle bombe che toglie il silenzio a una città terrorizzata dal virus

Seconda bomba in meno di tre mesi al centro per anziani 'Il Sorriso di Stefano' di via Vincenzo Acquaviva a Foggia. Le immagini video

La mafia è tornata a farsi sentire, questo pomeriggio, in piena pandemia, alle 14.53. Un fortissimo boato, ancora più forte rispetto all'ordigno piazzato e fatto esplodere il 16 gennaio scorso. Due e mesi e mezzo dopo, nel mirino della malavita, è finito, ancora una volta, 'Il sorriso di Stefano', l'immobile di via Vincenzo Acquaviva donato a Sanità Più dal papà di Stefano Franchi, il ragazzo deceduto nel 2016 per via di una malattia neurodegenerativa.

Le parole di Luca Vigilante: "Non chiudiamo"

Aperto il 3 settembre 2018, in quel centro anziani trenta famiglie vivono la fragilità che accompagna il proprio caro con tranquillità, nella piena sicurezza di una gestione sana e umana prima ancora che altamente professionale. Quella che assicura ai pazienti e ai loro cari Luca Vigilante, stimato manager della sanità privata di Foggia. 

La mafia è tornata, e ha fatto piangere di nuovo 'Stefano', togliendogli quel 'Sorriso' che porta il nome della struttura. Una bomba, alle 14.53 di oggi, ha tolto il silenzio della quarantena e delle strade semideserte, a una città già terrorizzata dal virus.

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