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Cronaca Cerignola

Bomba sotto casa di un poliziotto, rischio strage a Cerignola

Maiorino: "Si tratta di un episodio gravissimo perché ci fa capire che il livello di pericolosità è aumentato notevolmente". Nello stabile abiterebbero 10 nuclei familiari delle forze dell'ordine

Un chilo e mezzo di tritolo collegato a un timer nascosto nel portone di una palazzina del quartiere Rione Fornaci. Quasi sicuramente indirizzato a un poliziotto residente nello stabile che, allertato da un vicino, ha chiamato al commissariato di Cerignola chiedendo l’intervento dei colleghi e degli artificieri.

Il tutto tra lo stupore e la paura dei condomini, che, secondo alcune indiscrezioni sarebbero nuclei familiari appartenenti alle forze dell’ordine. L'ordigno – secondo quanto riferisce la polizia - era privo di innesco idoneo all'esplosione.

Si tratta di un episodio gravissimo perché ci fa capire che il livello di pericolosità è aumentato notevolmente". Così il questore di Foggia, Maria Rosaria Maiorino, ha commentato il ritrovamento di un tubo contenente esplosivo all'esterno di una palazzina abitata anche da famiglie di poliziotti a Cerignola. "Probabilmente, visto il tipo di ordigno non in grado di esplodere, si è trattato di un avvertimento. Questo però - ha concluso il questore - ci fa capire che il lavoro che stiamo facendo a Cerignola sta dando buoni risultati e crea problemi alla criminalità". Sulla vicenda la procura di Foggia ha avviato un'inchiesta.

"Abbiamo avviato indagini a 360 gradi, senza tralasciare nessuna pista - ha detto il commissario di Cerignola, dott. Patruno - per cercare di scoprire a chi fosse destinato l'ordigno e capire chi possa averlo collocato".

"Quanto avvenuto stamane è un fatto di estrema gravità, decisamente inquietante che, se da una parte dimostra come la criminalità locale stia alzando il tiro, dall'altra testimonia la bontà del lavoro che il commissariato di P.S. sta svolgendo a Cerignola nel contrasto ad ogni forma di illegalità. Le forze dell'ordine, che non smetteremo mai di ringraziare per l'aiuto che ci stanno offrendo, stanno toccando pesantemente gli interessi dei gruppi mafiosi, che rispondono nella maniera in cui hanno risposto, l'unica che conoscono". Così il sindaco, Antonio Giannatempo, commenta il pesante gesto intimidatorio nei confronti dell'agente di polizia.

"Esprimo alla vittima di questo atto infame la mia personale affettuosa solidarietà e quella dell'Amministrazione Comunale, oltre che quella di tutti i cerignolani onesti - aggiunge il Sindaco - sono certo che il diretto interessato, i suoi colleghi del Commissariato, e il dirigente Giampaolo Patruno che coordina il loro lavoro, non si faranno scoraggiare da questo fatto. La lotta per ridare tranquillità ad una popolazione spaventata è dura, ma dobbiamo andare avanti, con coraggio, per ridare dignità ad una città la cui immagine è sfregiata da troppo tempo dai soprusi e dall'intollerabile tracotanza dei delinquenti".

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