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Cronaca

Condannato l'usuraio incubo di un esercente foggiano, che strozzato dai debiti tentò di togliersi la vita

Aniello Palmieri, pregiudicato 62enne, fu arrestato nell'ambito del blitz Imperial. Dovrà risarcire anche la Fondazione antiusura Buon Samaritano per diecimila euro. Otto gli episodi di usura che gli vengono contestati

Arrestato il 14 giugno scorso nel blitz “Imperial”, Aniello Palmieri, foggiano di 62 anni, è stato riconosciuto colpevole di 8 episodi di usura ai danni di un anziano e, pertanto, condannato a 3 anni di reclusione. Non solo, perché dovrà pagare un risarcimento di 10mila euro alla fondazione antiusura “Buon Samaritano”. Che così commenta oggi, per tramite del suo presidente, Pippo Cavaliere: “La condanna dura ed esemplare emessa a distanza di soli 4 mesi all’arresto è la migliore risposta che il sistema giudiziario potesse dare ad un caso di usura emblematico, in cui prepotenza, spregiudicatezza e assenza di scrupoli sono andati oltre ogni limite fino a spingere la vittima ad un tentativo di suicidio. Ma l’esito e la tempistica del processo dimostrano che all’usura si può uscire, con la collaborazione e la denuncia, ripristinando così una condizione di vita serena e riacquistando fiducia in se stessi”.

Le indagini partirono dal tentato suicidio di un piccolo esercente foggiano, nel gennaio del 2016, talmente disperato per le sue condizioni economiche da arrivare a pensare di togliersi la vita. A pesare ancor di più, sulle sue già precarie finanze, i debiti contratti con alcune persone che gli avevano prestato denaro applicando però interessi usurari con tassi da capogiro. Le indagini condotte dagli agenti della squadra mobile di Foggia, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia nell'ambito dell'operazione "Imperial", hanno permesso di ricostruire un giro di usura che, nel tempo, aveva coinvolto numerosi foggiani, per lo più piccoli imprenditori, professionisti e commercianti foggiani. A fronte di migliaia di euro ricevuti a titolo di prestito nei vari anni, infatti, lo stesso aveva dovuto versare interessi ad un tasso usurario che oscillava tra il 30% ed il 580%. Per il fatto, quattro persone sono state arrestate con una accusa pesantissima: reato di usura.

Un imputato, Francesco Lioce, ha patteggiato nei mesi scorsi una condanna a 1 anno e 10 mesi; per altri due, Antonio Battiante e Gaetano Carella, il processo con rito ordinario davanti alla sezione collegiale del Tribunale è alle prime battute (anche qui la Fondazione si è costituita parte civile). Palmieri, pregiudicato per reati associativi di stampo mafioso, ha invece optato per il giudizio abbreviato conclusosi ora con la condanna a 3 anni. La sentenza di primo grado è stata pronunciata dal gup del Tribunale di Foggia Carlo Protano al termine del processo abbreviato che ha comportato la riduzione di un terzo della pena.

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