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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Siate controllori di voi stessi". Il 2020 ostaggio del Covid, diminuiscono furti e rapine ma aumentano i maltrattamenti in famiglia

Quasi dimezzati gli omicidi: 13 quelli consumati nel 2019, 7 (più quello registrato oggi, a Cagnano Varano). Lieve calo anche per le rapine (da 293 a 224) e i furti, che passano da 11923 a 8996 (-24%). La svolta nel 2021? Grassi: "Solo se ognuno sarà controllore di sé stesso"

Il Covid-19 ha tenuto in ostaggio il 2020, segnando l’annata nel profondo e impattando negativamente su ogni aspetto della quotidianità. Tutti tranne uno, ovvero il numero di reati commessi negli ultimi 12 mesi che, limitati da lockdown, restrizioni e ampie fasce di ‘coprifuoco’, registra una netta diminuzione dei delitti.

E’ questo, in breve, il bilancio dell’anno ormai agli sgoccioli stilato dalle varie anime della ‘squadra stato’, in modo congiunto. “In generale - spiega il questore di Foggia, Paolo Sirna - registriamo un calo dei reati generale del 16%, con punte maggiori per alcune fattispecie criminali”. Quasi dimezzati gli omicidi: 13 quelli consumati nel 2019, 7 (più quello registrato oggi, a Cagnano Varano) in questi 12 mesi del 2020 (-46%). Lieve calo anche per le rapine (da 293 a 224) e i furti, che passano da 11923 a 8996 (-24%).

Diminuiti anche i furti di auto, vera e propria piaga del 2019, con 3650 casi denunciati: praticamente 10 furti di auto al giorno. Quest’anno sono 2710, un numero ancora alto ma in progressiva diminuzione. Sono aumentati però i reati informatici (+25%).

“Registriamo un calo dei reati ma non delle segnalazioni o delle denunce”, puntualizza il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, colonnello Nicola Lorenzon. “Unico dato in controtendenza è quello relativo ai casi di stalking e maltrattamenti in famiglia. Sono ben 629, infatti, i casi di ‘codice rosso’ trattati con il criterio d’urgenza nel corso di quest’anno”.

Il 2020 è stato un anno importante anche sotto il profilo della lotta alle cosche mafiose di Capitanata, con operazioni capitali che hanno indebolito batterie e clan. “Sono arrivate anche le prime condanne, quindi è crollata l’idea dell’impunità”, chiosa Sirna. L’obiettivo per l’anno venturo lo traccia Lorenzon: “Continuare certamente a dare la caccia ai criminali di spessore, ma è doveroso perseguire tutti quei fenomeni che le norme attuali considerano pericolose. E’ il caso, appunto dei reati del Codice rosso”. Per lui è una priorità.

Dinanzi all’emergenza sanitaria, la guardia di finanza ha dovuto riorganizzare le risorse e tarare maggiormente il suo impegno sul fronte Covid: così sono state messe a segno importanti operazioni che, in parallelo all’attività ordinaria e di controllo del territorio, hanno stanato tutte le irregolarità connesse agli strumenti utilizzati per superare lo stato di emergenza. “Abbiamo sondato tutta la fenomenologia legata alla indebita percezione di risorse pubbliche (buoni spesa, finanziamenti a fondo perduto, ristori…) e bloccato sul nascere manovre speculative sulla vendita dei dispositivi individuali di protezione”, spiega il comandante provinciale della guardia di finanza di Foggia, Andrea Di Cagno. Operati numerosi sequestri di mascherine contraffatte, a tutela della salute pubblica. Donati ad ospedali e strutture sanitari ingenti quantitativi di alcol di contrabbando sequestrato, per riconvertirlo in gel igienizzante.

“E’ stato un anno intenso”, ha spiega il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi che in questi mesi ha presieduto circa 200 tavoli di Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Sono stati organizzati dispositivi elastici e flessibili per rispondere alle esigenze di tutta la Capitanata. Ma non si può pretendere di avere un poliziotto o un militare ogni metro quadro: dovete essere controllori di voi stessi. Ci sono poche regole e vanno rispettate. Solo così il 2021 potrà essere una svolta”. I riflettori restano accesi sulle “28 cosche mafiose attive in Capitanata”, e sulle imprese e aziende ritenute contigue alla criminalità organizzata. Ben 27 le interdittive antimafia spiccate quest’anno: “Non è bello, lo so, ma io vado avanti per la mia strada”, spiega il prefetto, che non cede di un passo nemmeno sul fronte del “monitoraggio degli enti locali”.

“Stiamo raccogliendo segnali importanti. La comunità si sta svegliando. Qualcosa si muove nell’ambiente dell’imprenditoria e io confido che le risposte siano sempre più forti. E’ necessaria una comunione di intenti: noi possiamo anche sciogliere tutto, ma questa partita la possiamo vincere solo se percorriamo tutti insieme i sentieri della legalità”, conclude.

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