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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

I carabinieri tirano fuori i numeri, 1483 arresti in un anno. Aquilio: "C'è chi collabora, qualcosa sta cambiando"

Il 2016 visto con gli occhi dell'Arma: sono state 1483 le persone arrestate a Foggia e provincia. Un numero importante, soprattutto se si considera che molti arresti sono stati effettuati a strettissimo giro dalla commissione del reato

Dicembre è tempo di bilanci per i carabinieri del Comando provinciale di Foggia. Il 2016 è stato un anno intenso, caratterizzato da forti chiaro-scuri e dall’avvicendamento (lo scorso settembre) al vertice della caserma di via Guglielmi, dove si è insediato il colonnello Marco Aquilio, prendendo il posto di Antonio Basilicata, ora generale, chiamato a ricoprire un importante ruolo nella Capitale.

L'INTERVISTA: AQUILIO NELLA TERRA DELLE CRIMINALITA' DIFFERENTI

Nel complesso, sono state 1483, in totale, le persone arrestate dai carabinieri a Foggia e provincia dal primo gennaio 2016 a oggi. Un numero importante, soprattutto se si considera che molti degli arresti sono stati effettuati a strettissimo giro dalla commissione del reato: è il caso degli arresti per le rapine in abitazione finite nel sangue a San Severo e a Carpino, ad esempio. Ma anche la vicenda relativa alla tragica scomparsa di Luigia Campanaro, la 25enne foggiana investita e uccisa un mese fa lungo via Gramsci, il cui responsabile è stato individuato a poche ore dal fatto.

Imponenti per quantità anche i servizi antidroga che hanno visto impegnati i militari del Comando Provinciale, e che hanno portato all'arresto di 180 persone, con il sequestro di circa 15.988 kg di sostanze stupefacenti. Sono stati 707 i giovani - e anche meno giovani - segnalati al Prefetto quali assuntori di stupefacenti. Sul fronte del contrasto al fenomeno della droga ‘fai da te’, i carabinieri hanno arrestato 34 persone che coltivavano, in proprio, canapa indiana con il sequestro di 191.077 piante. Il sequestro più importante è stato quello effettuato dai militari della Compagnia di Cerignola che il 30 agosto hanno recuperato 5.260 kg di marijuana, custodita in un fondo agricolo, con l'arresto di due persone.

L'INTERVISTA: LA CAPITANATA SI VOTA ALLA MARIJUANA

Per settimane e mesi, infatti, a partire dalla fine dell’estate, si sono susseguite notizie relative a piantagioni di cannabis indica o sativa scoperte lungo l’argine dell’Ofanto, nascoste dalla fitta boscaglia in agro di Cerignola, o sul Gargano, in terreni impervi e lontani da sguardi indiscreti. Un fenomeno dilagante, come se in provincia di Foggia l’agricoltura si fosse convertita a nuove colture e fonti di business alternativi ma illegali. Il Tavoliere si è rivelato una terra ‘stupefacente’ svelando di volta in volta intere distese di marijuana, immense piantagioni per giri d’affari da capogiro: da luglio ad oggi sono state scoperte e sequestrate 20 piantagioni, interi fondi agricoli votati alla marijuana, che cresceva rigogliosa all’ombra di vigneti o uliveti.

Sul fronte dell’oro rosso, invece, per bloccare i predoni del rame, dal primo gennaio a oggi i carabinieri, a Foggia e provincia, hanno arrestato 11 persone, tra italiani e stranieri. Il rame recuperato e restituito ai proprietari ammonta a 2.880 kg. Intensa anche l'attività di controllo del territorio volta a contrastare il fenomeno della detenzione illegale di armi da fuoco che molto spesso servono ad armare la criminalità. In tal senso i carabinieri hanno sequestrato 71 fucili, 54 pistole, 5.695 munizioni.

“Al momento del mio insediamento a Foggia mi ero riproposto di lavorare per rinsaldare il rapporto di fiducia tra i cittadini e l’Arma dei carabinieri”, ha spiegato il colonnello Marco Aquilio in conferenza stampa. “In questi primi tre mesi di attività, posso dire di aver avvertito un segnale di cambiamento: molte persone sono state in caserma per riferire elementi utili ad alcune indagini in corso (alcune messe nero su bianco sotto forma di denuncia, altre in modo più informale). Dunque qualcosa sta cambiando: si sta superando quel muro di ritrosia o paura che alcuni chiamano omertà, e che è da sempre la base sulla quale attecchiscono fenomeni criminali”.

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