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Il bene tolto mafia che ha ucciso Michele diventa risorsa e occasione di riscatto: "Questa è una grande giornata"

Inaugurato questa mattina, il bene confiscato alla mafia e intitolato a Michele Cianci. Un casolare circondato da ulivi e vigneti restituito alla società civile.

Una casa colonica e 7 ettari di terreno coltivati a uliveto e vigneto. Questo è il bene confiscato alla mafia e "restituito" alla parte buona della società cerignolana gestito dall'Associazione Temporanea di Scopo (ATS) denominata 'Le terre di Peppino Di Vittorio', costituita dalla cooperativa sociale Altereco di Cerignola, in qualità di ente capofila, e dalla cooperativa sociale Medtraining di Foggia e dal CSV Foggia (Centro di Servizio al Volontariato).

Il ricordo della sorella di Michele Cianci

Questa mattina la cerimonia con la qualei il bene è stato intitolato alla memoria di Michele Cianci, il negoziante vittima innocente di mafia, ucciso a Cerignola il 2 dicembre del 1991 per essersi opposto ad un tentativo di furto nella sua attività, senza dimenticare però che in quella stessa giornata era intervenuto per aiutare un anziano che era stato aggredito da due persone. 

Il nome del giovane commerciante, che all'epoca dei fatti aveva solo 43 anni, fa parte del lungo elenco delle vittime innocente di mafia.

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