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Cronaca San Giovanni Rotondo

Folle vandalizza 40 alberi di ulivo. Anni di sfregi, vittima perde la pazienza e si sfoga: "Sei un vigliacco, vergognati"

Decorticati su tutta la circoferenza di 40 alberi di ulivo in un uliveto in agro di San Giovanni Rotondo. Lo sfogo della vittima: "E' incomprensibile, vergognati"

Quaranta alberi di ulivo tra i 20 e i 30 anni di vita gravemente danneggiati in agro di San Giovanni Rotondo, a un km dalla sp 58 che collega la città di San Pio a Manfredonia. Michele Nardella, 33 anni, racconta l'atto vandalico perpetrato nei confronti suoi e della sua famiglia compiuto da "una persona non degna di essere definita tale" nei giorni compresi tra lunedì 11 e mercoledì 13 maggio. "Un gesto tanto riprovevole quanto minuzioso e folle, quello di decorticare su tutta la circonferenza del tronco 40 alberi - tra quelli secolari coltivati con orgoglio da mio nonno - piantati da mio padre con la speranza che i suoi figli fossero fieri dei loro frutti, o meglio, orgogliosi delle mani che tanto tempo prima li avevano piantati: beh il nostro orgoglio permane più vivo che mai" denuncia a mezzo stampa.

E la rabbia maggiore è la mancanza di un motivo che possa quantomeno dare una spiegazione allo scempio. Oltre ad aver denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine, Michele prende carta e penna, reagisce alle provocazioni raccontando l'accaduto con l'intento di raggiungere il cuore dei malfattori, ammesso che ne abbiano davvero uno. "Se penso al periodo che tutti stiamo vivendo, rabbrividisco all’idea che ci sia qualcuno in grado di rivolgere la propria attenzione a queste vigliaccate"

La vittima fa sapere di aver subito già a partire dal 2014 analoghi episodi quando "in un momento particolare per la mia famiglia, qualcuno ha pensato di andare, senza alcun permesso, a raccogliere le mandorle in un altro piccolo appezzamento di mio padre: quel tempismo nel compiere questa “bravata” è stato di un’eleganza unica".

E poi ancora, nel febbraio 2017, sempre nello stesso appezzamento, "è stata rubata una sbarra (tra l’altro vecchia e arrugginita) posta all’ingresso della proprietà, la quale - aggiunge - penso abbia poco più del mero valore affettivo: beh con o senza sbarra non dimentico le volte in cui sono faticosamente riuscito a ritagliarmi il tempo per andare a sudare di gioia".

Michele prosegue: "Sempre nel 2017, per il mio trentunesimo compleanno ho deciso di regalarmi 31 alberelli di ulivo che un vecchio amico di mio padre è stato ben lieto di aiutarmi a piantare nel novembre dello stesso anno: puntualmente, poco dopo, le sporche mani di qualche essere, a mio avviso, poco umano, hanno decretato che quei vettori di vita non avessero diritto di crescere recidendoli poco al di sopra delle radici; non appagate dello scempio, a distanza di qualche giorno, le mani della morte sono tornate a tagliare, questa volta armate di motosega, altri 4 alberi di ulivo adulti". 

Amante della natura, per il 33enne, affranto e incredulo, "è qualcosa di incomprensibile". In tanti gli hanno espresso solidarietà, mentre è caccia aperta ai vandali: "Non so chi sei, non so se tutto questo è “merito” della stessa mente squilibrata né conosco i motivi che ti spingano a fare questo nei miei/nostri confronti; credo e sinceramente spero, per quanto mi riguarda, di non aver compiuto nessun gesto o aver avuto nessun comportamento tale da meritare indirettamente questi “sfregi”. Di questo, però, ne ho la certezza: quello che hai fatto in questi anni ha già macchiato per sempre la tua dignità di essere umano! Vergognati, ammesso e concesso che tu abbia una coscienza!"

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