Da più di quattro mesi, il corpo di Michele Mastromatteo, il 46enne di Peschici scomparso lo scorso 25 settembre e ritrovato senza vita, due settimane dopo, nelle campagne in agro di San Nicandro Garganico, è in stallo nell’obitorio dell’ospedale di San Severo.
E’ ‘ostaggio’ della burocrazia, in attesa che vengano trasmesse le risultanze degli esami tecnici svolti dal Ris di Roma alla Procura della Repubblica di Foggia. Tra questi, vi è l’esame-capitale, ovvero l’estrazione del Dna per l’esame comparativo programmato per lo scorso 6 novembre. Da allora - nonostante il pressing della Procura di Foggia per l’accelerazione delle procedure esterne - i parenti dell’uomo sono in attesa del nulla osta per la restituzione della salma, atto propedeutico allo svolgimento del rito funebre.
Questa mattina il legale della famiglia Mastromatteo, l’avvocato Giuseppe Falcone che segue la vicenda con la collega Fiorella Trocano, ha depositato l’ennesimo sollecito (il terzo da novembre ad oggi) negli uffici della Procura dauna. Le sorelle del 46enne hanno chiesto un confronto con il pm titolare delle indagini. “E’ davvero assurdo tutto ciò”, spiega il legale. “Nonostante i vari solleciti il ritardo è perdurante. I familiari dell’uomo stanno vivendo questo tempo di attesa in maniera davvero drammatica: non lo auguro a nessuno”, conclude.