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Cronaca San Giovanni Rotondo

23 anni di processo, ma viene assolto “per non aver commesso il fatto”

Nel 1991 Michele La Fratta fu arrestato insieme ad altre sette persone con l'accusa di aver estorto, nel giugno 1990, la somma di 50 milioni di lire ad un costruttore edile di San Giovanni Rotondo

Assolto dopo 23 anni di processo ''per non aver commesso il fatto''. La Corte d'Appello di Bari ha riconosciuto l'innocenza del 67enne Michele La Fratta, di San Giovanni Rotondo, coinvolto in un procedimento della magistratura foggiana su estorsioni ai cantieri edili di San Pio nei primi anni Novanta.

Nel 1991 La Fratta fu arrestato insieme ad altre sette persone con l'accusa di aver estorto, nel giugno 1990, la somma di 50 milioni di lire ad un costruttore che, prima si rifiutò i pagare il ''pizzo'', ma poi cedette alle richieste estorsive dopo essere stato oggetto di un attentato dinamitardo e dell'esplosione di colpi di arma da fuoco contro la porta di ingresso della sua abitazione.

La Fratta trascorse un anno in carcere in attesa nel processo. Il giudizio di primo grado si è concluso nel maggio del 2005 con una sentenza pronunciata dal Tribunale di Foggia che lo ha condannato a sette anni di reclusione.  Tale decisione è stata confermata dalla Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Bari nel novembre del 2010.

Sentenza poi annullata dalla Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato dal difensore dell'imputato, l'avvocato Massimo Roberto Chiusolo, disponendo un nuovo giudizio dinanzi ad una diversa sezione della Corte di Appello di Bari. A 23 anni dai fatti, i giudici baresi hanno assolto l'imputato da tutte le accuse. Adesso La Fratta ha avviato un procedimento con richiesta di risarcimento per l'ingiusta detenzione subita.(ANSA).

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