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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cerignola / Via Cola di Rienzo

Cerignola, si sentiva perseguitato dall'anziano vicino poi lo investe con l'auto: arrestato

L'uomo, un 57enne cerignolano, dovrà rispondere di stalking. Dalle indagini della polizia è emerso che oggetto delle condotte persecutorie era un'intera famiglia

Si sentiva perseguitato dai vicini di casa e, per questo, li perseguitava a sua volta. La vicenda portata alla luce dagli agenti del commissariato di Cerignola si basa tutta su un perverso circuito vizioso tra vittime presunte e vittime reali nato in un contesto di rapporti di cattivo vicinato e di ossessioni che la dirigente del Commissariato ofantino, Loreta Colasuonno, non ha esitato a definire paranoiche.

Era da tre anni circa che i membri di una intera famiglia venivano vessati e perseguitati dal vicino di casa, un 57enne del posto che, arrestato in esecuzione del provvedimento emesso dalla Procura di Foggia, ora dovrà rispondere del reato di stalking. Tutti – sia la coppia di anziani genitori, che i due figli adulti – subivano: pedinamenti, insulti e ingiurie continue in strada, danneggiamenti ai danni di auto e abitazione. Tutti subivano in silenzio, senza confrontarsi con gli altri membri della famiglia per paura di ritorsioni. E, soprattutto, senza denunciare quanto subito.

Questo fino allo scorso 22 settembre quando, nelle prime ore del pomeriggio, il 57enne ha investito con la propria auto il suo vicino (il capofamiglia, il principale oggetto di attenzioni ed atti persecutori) per poi colpirlo con un calcio in viso prima di fuggire. Furono alcuni passanti a chiedere l’intervento della polizia in via di Rienzo, dando avvio alle indagini di un caso ben più ampio ed articolato.

Giunti sul posto, gli agenti trovarono un anziano – la vittima ha 75 anni - a terra dolorante. Era stato soccorso da alcuni passanti che, nel contempo, avevano allertato il 118. Prima di essere trasportato al pronto soccorso cittadino - dove i medici lo hanno giudicato guaribile con una prognosi di 35 giorni - la vittima ha indicato agli agenti il nome del suo investitore, insieme a targa e modello dell’autovettura, precisando che l’investimento non era casuale, ma voluto.

Gli agenti si sono posti subito alla ricerca dell’uomo che, resosi irreperibile per alcune ore, si è poi presentato spontaneamente in commissariato giustificando il suo comportamento: “sosteneva di essere lui il perseguitato e non sopportava la presenza della vittima - suo vicino di casa - in quanto lo vedeva ovunque lui andasse”, spiega ancora la dirigente. Cosa avvenuta nel giorno dell’investimento, quando la vittima gli era passata accanto, in strada, mentre era lui intento ad ascoltare la radiocronaca delle partite di calcio in automobile.

Preso da un raptus d'ira, lo ha inseguito con l’auto fino a quando non lo ha ritrovato in via di Rienzo dove lo avrebbe investito perché – riferiva agli agenti – non sarebbe riuscito a fermare in tempo la corsa del mezzo. A quel punto, sceso dal mezzo e constatati i danni dell’auto (aveva rotto lo specchietto e danneggiato la parte sinistra dell’auto), per la rabbia colpiva l’uomo, ormai a terra, con un calcio in viso.

Ma a chiarire il quadro della situazione è stata la vittima che, appena ripreso dai traumi dell’investimento, ha trovato il coraggio di raccontare quanto lui e la sua famiglia subivano da circa tre anni, soccombendo alle angherie del suo vicino, il quale non sopportava la loro presenza ovunque li vedesse, minacciando e percuotendo loro anche fisicamente. Essendo i protagonisti vicini di casa, le occasioni di incontro erano molteplici e la vita delle vittime era diventata impossibile. In più di una occasione, infatti, l’uomo avrebbe lanciato piccoli sassi contro i suoi vicini (non tollerava che passassero dinanzi la sua abitazione) oppure dal terrazzo scagliava biglie di vetro contro le finestre della vittima. Sulla vicenda, sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati all'individuazione di una eventuale matrice patologica negli atteggiamenti dell'uomo.

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