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Cronaca

Imbratta muri per minacciare ex amante: "Ho pazienza, sei un rifiuto umano”

Vittima dell'accaduto una 35enne della provincia di Foggia costretta a subire, per oltre due anni, minacce e plateali umiliazioni. Fino a quando non ha trovato il coraggio di denunciare tutto alle forze di polizia

Una relazione extraconiugale durata circa quindici giorni e che, una volta terminata, ha avuto per una 35enne della provincia di Foggia, uno strascico terribile: oltre due anni di minacce e intimidazioni plateali, con tanto di scritte sui muri. L’autore degli insistenti (e prolungati) atti persecutori è un 46enne arrestato nel corso della settimana dagli agenti della squadra mobile di Foggia: dovrà rispondere dei reati di stalking e violenza sessuale.

La “clandestinità” nella quale era nata la storia aveva costretto per lungo tempo la vittima – sposata e con figli – a tacere e sopportare le condotte persecutorie messe in atto dal suo amante; condotte che, con il passare del tempo, erano diventate sempre più pesanti ed eclatanti, fino a vere e proprie minacce, proclami e “atti dimostrativi” in strada.

Come i messaggi, lasciati sui muri del quartiere dove la donna vive con la sua famiglia, che riportavano frasi ingiuriose o rivelavano particolari della loro fugace storia. Anche le minacce diventavano sempre più gravi: dalla bambola con la testa mozzata recapitata a casa della malcapitata alle continue minacce tramite cellulare ed sms.

L’uomo riusciva ad essere a conoscenza di ogni spostamento effettuato dalla donna e ogni volta che la incontrava portava la mano alla gola, facendole intendere che prima o poi le avrebbe tagliato la testa. Esasperata e preoccupata dal perdurare di questa situazione, la donna ha deciso di confessare tutto ai suoi familiari e denunciare, finalmente, il suo aguzzino. Ora si trova a agli arresti domiciliari.

FOTO | Lo stalking passa (anche) attraverso i muri

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