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Cronaca

Torna in carcere Ariostini, elemento di spicco del clan Moretti-Pellegrino-Lanza

Sottoposto al regime di detenzione domiciliare nell’ambito di un controllo operato dagli agenti presso la propria abitazione, Savino Ariostini era stato sorpreso in compagnia di un altro esponente di primo piano della Società

Prosegue senza sosta l’intensa attività della Squadra Mobile per contrastare  la criminalità organizzata in tutto il territorio provinciale, anche in seguito agli episodi di particolare recrudescenza criminale dell’ultimo mese in Capitanata.

Ieri mattina il personale della Squadra Mobile ha eseguito una misura cautelare nei confronti di Savino Ariostino, 48enne ritenuto elemento di spicco della criminalità organizzata foggiana, vicino al clan Moretti-Pellegrino-Lanza.

Sottoposto al regime di detenzione domiciliare, nell’ambito di un controllo operato dagli agenti presso la propria abitazione, era stato sorpreso in compagnia di un altro esponente di primo piano della Società. Pertanto, a seguito di segnalazione della Questura, la Corte di Assise di Appello di Bari inaspriva la misura cautelare, disponendo la custodia in carcere.

L’Ariostini, soggetto organico al clan di Rocco Moretti, molto vicino al noto pregiudicato Antonio Vincenzo Pellegrino, è stato arrestato in varie operazioni antimafia coordinate dalla DDA di Bari per i reati di traffico di sostanze stupefacenti, associazione mafiosa, tentati omicidi, estorsione e falsificazione denaro. Fratello del defunto Ciro, assassinato nel lontano 1993 da autori ignoti ed il cui corpo non venne mai trovato.

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