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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Marco in Lamis

Terrore in un appartamento, rapinatori in abiti militari immobilizzano e feriscono vittima: incastrati dalle telecamere

E' successo a San Marco in Lamis. Uno dei due indagati è finito agli arresti domiciliari

Alle prime luci dell’alba di oggi i carabinieri di San Marco in Lamis hanno dato esecuzione a una misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Foggia. Due i soggetti del posto coinvolti nell'indagine, che in concorso tra loro rispetto all'accordo sulla commissione del reato, hanno minacciato con una pistola e cagionato lesioni personali alla vittima, impedendogli di muoversi, impossessandosi di 150 euro e di alcuni oggetti personali.

L’indagine trae origine dalla denuncia sporta a Roma da un cittadino di San Marco in Lamis il giorno successivo, poi trasmessa alla stazione locale. Con i carabinieri di San Giovanni Rotondo i militari dell'arma hanno avviato un’ attività di indagine volta a reperire le immagini dei sistemi di videosorveglianza privati che hanno consentito di individuare i due presunti autori del reato mentre entravano nell'appartamento della vittima vestiti da militari e con i volti travisati da passamontagna; e nelle fasi della fuga dopo la commissione della rapina.

La visione delle immagini ha consentito di ricostruire tutto il percorso effettuato dai due malviventi fino a quando si sono liberati degli indumenti indossati per commettere il reato. Questa circostanza ha permesso il loro riconoscimento.

La capillare attività di indagine, anche mediante lo studio dei tabulati telefonici, oltre ad un attento sopralluogo sui luoghi dove i due erano transitati nella fuga, hanno permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro due pistole giocattolo e alcuni degli indumenti utilizzati per commettere la rapina, ben nascosti all’interno di una siepe in un giardino comunale di San Marco in Lamis. 

A carico dei due indagati è stata eseguita una perquisizione personale e locale su delega dell'autorità giudiziaria, che ha consentito di sottoporre a sequestro il cellulare di uno dei due. Una successiva analisi dei dati estrapolati mediante copia forense della memoria del dispositivo mobile, hanno permesso di acquisire numerose immagini che dimostravano che erano stati posti in essere atti preparatori alla commissione del reato il giorno precedente la sua commissione.

All’esito delle attività di indagini, il gip del Tribunale di Foggia, ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico di uno degli indagati, in ordine a tutti i reati a lui ascritti. Motivo per il quale è stata emessa una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari.


 

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