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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pugno violento in faccia alla moglie, figlio di 7 anni convince la madre ad andare dai carabinieri: "Fallo, papà fa il cattivo"

Il 33enne è stato arrestato dopo la denuncia sporta dalla moglie. Da un banale litigio l'inaudita violenza. Le aggressioni andavano avanti da oltre sette anni

Ha inveito per futili motivi nei confronti di sua moglie provocandole con un pugno la rottura del labbro inferiore. La vittima, ormai esausta dal comportamento violento del marito nei suoi confronti e anche dei suoi bambini, sollecitato da uno dei figli - "Mamma fallo, papà fa il cattivo" - sabato scorso si è presentata presso il comando di stazione di Porta San Severo per denunciare l'accaduto.

Le aggressioni andavano avanti da oltre sette anni. Da una prima ricostruzione l’ennesima lite in famiglia pare sia scaturita per motivi banali, su chi doveva recarsi a fare la spesa. Il fatto è avvenuto in presenza della suocera dell'uomo e dei suoi due figli piccolissimi. Sono volate parole grosse, poi il marito ha sferrato un pugno alla moglie, mentre i figli piccoli avevano cercato di prendere le difese della madre scagliandosi contro il padre.

Immediato è stato il coordinamento tra la locale stazione carabinieri e le “gazzelle” del 112 finalizzato a rintracciare il 33enne, trovato poco dopo presso la propria abitazione. Per lui è scattato subito l’arresto e, al termine delle formalità di rito, come disposto dalla procura della Repubblica di Foggia, è stato tradotto presso la casa circondariale di Lucera. L’Autorità Giudiziaria in sede di udienza ha convalidato l’arresto disponendo per il 33enne l’allontanamento dalla casa familiare.

"L’attività posta in essere rientra in un più ampio progetto della compagnia carabinieri di Foggia di costante vicinanza al cittadino, soprattutto a coloro i quali appartengono alla categoria “fasce deboli” come donne e bambini, spesso costretti a sottostare alle minacce, ai maltrattamenti e alle offese dei loro “aguzzini”.  Costante è la collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e i centri antiviolenza presenti sul territorio del capoluogo dauno, grazie alla quale si sta cercando di incentivare sempre più donne maltrattate a denunciare, convinti che sia l’unica strada percorribile per debellare definitivamente questo fenomeno e ritornare ad una vita più serena. Esistono inoltre centri di ascolto per uomini maltrattanti, composti da psicologi, psicoterapeuti, psichiatri ed educatori dove, nel corso dei colloqui di orientamento dove partecipano gruppi di uomini, quest’ultimi possono riflettere sui propri comportamenti, sulla rabbia, sulle problematiche relazionali, sulla genitorialità e sul bisogno di aiuto e sostegno".

    

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