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Cronaca Zona 167 - Via Lucera / Via Lucera

Brutale rapina in villa: avvocato e moglie terrorizzati, sigaretta incastra Perdonò

Brutale rapina in villa ai danni di un avvocato di 78 anni e di sua moglie. I rapinatori - tre in tutto - fuggirono con un bottino di 600mila euro in gioielli

Nei piani e nelle intenzioni degli autori era il colpo perfetto: una villa alla periferia della città, posta già nei pressi della via di fuga tracciata e con un ricco bottino sul quale mettere le mani. Ma ad incastrare almeno uno dei tre rapinatori che, nel luglio scorso, hanno rapinato e terrorizzato una anziana coppia lucerina, è stato un mozzicone di sigaretta.

Da quel piccolo reperto, infatti, i militari del Ris di Roma hanno estrapolato un profilo genetico già in passato attribuito a Luigi Perdonò, foggiano di 52 anni, con precedenti specifici e gravemente indiziato per la rapina in villa, a Lucera, dello scorso 13 luglio e per quale è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura. Il fatto, lo ricordiamo, si caratterizzò per la brutalità con la quale vennero trattati i due anziani coniugi, un noto avvocato lucerino di 78 anni e la moglie, di qualche anno più giovane.

I rapinatori attesero il rientro della coppia in villa (dove si erano precedentemente intrufolati forzando la recinzione esterna dell’abitazione e infrangendo i vetri della porta-finestra del salone). Il fatto avvenne alle 2 di notte, quando avvocato e consorte fecero rientro in casa dopo una festa, ma ad attendere loro trovarono tre uomini incappucciati di cui uno armato di pistola. Uno dei rapinatori spinse l’uomo a terra, un altro trattenne la donna con la forza intimando loro, dietro la minaccia delle armi, di consegnare le chiave della cassaforte e la relativa combinazione. Gli stessi hanno poi portato i due nel salone costringendo loro a mettere le mani sul tavolo e a tenere la testa abbassata, costantemente minacciati di morte qualora non avessero aperto la cassaforte.

Messi spalle al muro e faccia a faccia con la morte, la donna ha aperto la cassaforte, dalla quale i rapinatori hanno portato via tutti gli oggetti preziosi - orologi, monili in oro, collane di perle - contenuti all’interno, per un valore di stimato di circa 600mila euro, e tutto il denaro contante che i proprietari avevano nei portafogli. Agguantato il ricco bottino, i tre sono fuggiti; solo dopo essersi accertati che i rapinatori fossero realmente andati via i coniugi hanno trovato il coraggio di chiamare i carabinieri e denunciare l’accaduto. Sono partire quindi le indagini e gli accertamenti tecnici dei militari, che sono riusciti a recuperare tracce utili per comparazioni biologiche che hanno portato all’arresto del 52enne. Sull’accaduto, sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a recuperare la refurtiva e individuare i complici che hanno preso parte alla rapina.

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